Nuove tasse funerarie: 350 euro per la sigillatura del tumulo. "Napoletani tartassati anche da morti"
Fabio Bellomunno, titolare dell'omonima ditta di onoranze funebri: "La nuova spesa si aggiunge ai recenti aumenti in materia. I napoletani saranno sempre più spinti alla cremazione e alla dispersione in mare"
Aumentano i costi di tumulazione nei cimiteri napoletani. Da oggi i cittadini partenopei costretti a tumulare un proprio caro dovranno spendere 350 euro, tecnicamente per la sigillatura del tumulo (o l'apertura nel caso di estumulazione ordinaria o straordinaria). "Prima si pagava il marmista, 100 o 150 euro", spiega l'addetto ai lavori Fabio Bellomunno, titolare di una ditta di onoranze funebre. L'avviso è stato affisso da ieri in tutti i cimiteri comunali dai Servizio di Gestione dei Cimiteri di Napoli. Si legge: "La spettabile utenza - dopo l'aggiudicazione della gara riguardante l'effettuazione delle operazioni cimiteriali da parte delle nuove ditte operanti nei cimiteri del Comune di Napoli - per le operazioni di tumulazione, estumulazione ordinaria ed estumulazione straordinaria dovrà essere pagata, una somma aggiuntiva di euro 350 euro per sigillatura del tumulo o apertura del tumulo".
"Costi assurdi", aggiunge Bellomunno, "che si aggiungono a 240 euro di tasse di entrata al cimitero - fino al 2019 era 100 euro, aumentato ad aprile; alle tasse di oneri, decoro e giardinaggio, agli eventuali diritti per la Curia se si sceglie una congrega e agli eventuali costi (480 euro) se il defunto è morto fuori dai confini comunali. E' chiaro che alla luce di tutto ciò il cittadino napoletano sceglierà sempre la cremazione e magari la dispersione in mare, per evitare di essere tartassato. Oltre al dolore si aggiungerà il dispiacere di dover essere costretti a prendere tali decisioni a causa di problemi economici e quindi le volontà del defunto passeranno in secondo piano", conclude Fabio Bellomunno.