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Cronaca

Nino D'Angelo: "La sceneggiata è un patrimonio nazionalpopolare"

Il direttore del Trianon ricorda la sua amicizia con Mario Merola: "Lo conobbi nel 77, quando feci il primo disco. Avevo vent'anni, da allora non ci siamo mai separati"

"Ci sono coincidenze che vengono dal cielo. Quale cosa più bella per riaprire il teatro del popolo di una sceneggiata di Mario Merola a dieci anni dalla sua morte?". Così Nino D'Angelo, direttore del Trianon. Ed eccolo confessare al Mattino un suo desiderio: "Il teatro di Forcella è stato la casa della sceneggiata. Per questo, vorrei riaprire con O zappatore proprio il 12 novembre, nel giorno del decimo anniversario dalla sua morte. Speriamo che i lavori finiscano per tempo".

"Da ragazzo ero un tifoso della sceneggiata, poi sono diventato amico di Mario, uno di famiglia. Lo conobbi nel 77, quando feci il primo disco. Avevo vent'anni, da allora non ci siamo mai separati. Con lui ho fatto due film, Giuramento e Tradimento, che ricalcavano quel genere. Merola era amatissimo, aveva amici in ogni paese d'Italia. Era un uomo carnale, e io sono stato il suo figlio ribelle. Gli dicevo le cose in faccia, lui non le voleva sentire. Allora litigavamo. Ma era una persona straordinaria, gli ho voluto molto bene", ha spiegato il cantante.

"Ho raccolto la sua eredità e ora torno a dirigere il teatro più popolare di Napoli, che riapre proprio a novembre: ci sono tutte le premesse per ricordare nel modo migliore uno dei grandi di Napoli, spesso dimenticato. E quello spettacolo potremmo produrlo noi del Trianon con i pochi soldi che abbiamo. E, perché no, dopo mandarlo in giro: la sceneggiata è un patrimonio nazionalpopolare".

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