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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nicola Cosentino torna in carcere: la sua storia

Ez sottosegretario all'economia e poi coordinatore regionale del partito, imprenditore con i fratelli nel settore idrocarburi, è un pezzo importante della politica campana da metà anni '90

Due processi in corso, una inchiesta che lo vede davanti al gup di Roma, la prima volta in carcere a marzo 2013, due scarcerazioni, l'ultima a novembre scorso, e infine la Cassazione che intima al tribunale del Riesame di Napoli di rivedere la decisione di rimetterlo in liberta' perche' non e' affatto "un politico bruciato".

E intanto, nonostante le due dichiarazioni di volersi dedicare solo ai processi, la sua ombra dietro la scissione in Campania di 7 consiglieri regionali da Forza Italia e la creazione del movimento Forza Campania. Nicola Cosentino, ex sottosegretario all'economia e poi coordinatore regionale del partito, imprenditore con i fratelli nel settore idrocarburi, e' un pezzo importante della politica campana da meta' anni '90.

A Secondigliano, uno dei due istituti di pena di Napoli, entra il 15 marzo 2013, costituendosi, accompagnato dai suoi legali, Stefano Montone e Agostino De Caro, non appena il Parlamento viene sciolto in vista delle elezioni, cui non e' piu' candidato. La prima inchiesta che lo coinvolge vede una richiesta di arresto inoltrata alla Camera nel 2009 e una misura cautelare firmata dal gip Raffaele Piccirillo per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, processo in corso a Santa Maria Capua Vetere da tre anni.

La seconda arriva nel 2011. In piu', il gup di Roma deve decidere se rinviarlo a giudizio per la vicenda del falso dossier contro l'allora candidato del Pdl alla Regione Campania Stefano Caldoro emersa nell'ambito delle indagini sulla cosiddetta P4. Due volte un tribunale diverso si pronuncia per la cessazione delle esigenze cautelari nei suoi confronti, il 26 luglio 2013, quando da Secondigliano va a Venafro ai domiciliari in una abitazione della famiglia, e poi l'8 novembre 2013, quando ritorna un uomo libero. Ma il 17 gennaio scorso i giudici della Suprema corte accolgono il ricorso presentato dai pm partenopei. Ora la nuova misura cautelare.

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