Camorra: Cosentino, chiuse le indagini preliminari. Si avvicina il processo
Il parlamentare, accusato di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con i Casalesi, ha venti giorni per chiedere di essere interrogato, presentare memorie o documentazione difensiva
È stato recapitato nella giornata di ieri al parlamentare del Pdl Nicola Cosentino - accusato di concorso esterno in associazione camorristica per i suoi presunti rapporti con il clan dei Casalesi - l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. I pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci gli contestano, tra l'altro, di aver ricevuto sostegno elettorale dai casalesi in occasione delle varie elezioni a cui ha partecipato con risultati positivi.
Cosentino è stato consigliere provinciale di Caserta nel 1980, nel 1985 e nel 1990, consigliere regionale della Campania nel 1995, deputato per la lista Forza Italia nel 1996 e confermato parlamentare anche in occasione delle tornate elettorali del 2001, 2006 e 2008. In queste vesti, e in quelle di coordinatore di Forza Italia per la provincia di Caserta, di vice coordinatore e poi di coordinatore regionale di Forza Italia e successivamente del Pdl - secondo l'accusa - avrebbe contribuito "con continuità e stabilità, a rafforzare vertici (capi ed organizzatori) ed attività del gruppo facente capo alle famiglie Bidognetti e Schiavone/Russo".
Stefano Montone, avvocato di Cosentino, ha commentato così la notizia: “Finalmente avremo un giudice e un processo. Avevamo chiesto più volte un interrogatorio ai pm anche prima dell'emissione dell'ordinanza, ma non ci avevano mai convocato. A questo punto, ritengo che non reitereremo la richiesta, ma interloquiremo direttamente con il giudice. Finalmente avremo accesso alle carte e potremo difenderci, com'é nostro diritto".
Secondo la Procura, le attività illecite del coordinatore campano del Pdl avrebbero riguardato anche il settore dei rifiuti. Il parlamentare "contribuiva in modo decisivo alla programmazione ed attuazione del progetto finalizzato a realizzare nella regione Campania un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe - Fisia Italimpianti, così boicottando le società affidatarie, al fine di egemonizzare l'intera gestione del relativo ciclo economico e comunque creare un'illecita autonomia gestionale a livello provinciale, controllando direttamente le discariche, luogo di smaltimento ultimo dei rifiuti, ed attivandosi nel progettare la costruzione e gestione di un termovalorizzatore, strumentalizzando le attività del commissariato di governo per l'emergenza rifiuti all'uopo necessario".
Cosentino avrebbe favorito "il perpetuarsi delle dinamiche economico – criminali condizionando le attività ispettive della commissione di accesso per lo scioglimento del Comune di Mondragone per infiltrazione mafiosa e le procedure prefettizie dirette al rilascio delle certificazioni antimafia, come nel caso della procedura riguardante l'Eco4 spa (l'azienda dei fratelli Orsi attiva nel settore dei rifiuti, ndr) e relative risoluzioni finali, condotte decisive per la tenuta e lo sviluppo del programma". Adesso comunque il parlamentare, ha 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogato, presentare memorie o produrre documentazione difensiva, prima che i pm possano chiedere il suo rinvio a giudizio.