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Cronaca

L'appello di una 70enne a Napolitano: “Presidente, faccia riassumere mia figlia”

La donna si sta recando ogni mattina a Villa Rosebery, dov'è in vacanza il Capo dello Stato, per consegnargli una lettera. "Sono anni che scrivo alle autorità senza risposta"

Nonostante la mattinata soleggiata, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e sua moglie Clio sono rimasti oggi a Villa Rosebery, dove stanno trascorrendo i primi giorni del 2014. Il Capo dello Stato avrebbe confidato ad alcuni amici di voler utilizzare per il riposo i giorni che passerà a Napoli, anche per rimettersi da un lieve raffreddore e dalla raucedine.

Intanto una reazione al suo discorso di fine d' anno, ed al passaggio dedicato alle numerose lettere ricevute sulle difficoltà del mondo del lavoro, è venuta da un'anziana donna, 70 anni, che per il secondo giorno si è recata a Villa Rosebery per consegnare al Capo dello Stato un appello per la riassunzione della figlia ex dipendente del ministero della Giustizia: affetta da claustrofobia e da esaurimento nervoso, la donna non riusciva ad utilizzare gli ascensori delle alte torri del nuovo Tribunale di Napoli, e, nel 2008 è stata costretta a dimettersi.

La donna è stata invitata ad inviare per posta la lettera preparata per il presidente della Repubblica. “Ho ascoltato il suo discorso il 31 dicembre – ha detto la madre ai giornalisti – ed ho pensato di rivolgergli questo appello, sono anni che scrivo alle autorità”.

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