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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

A 11 anni si prostituiscono in strada a Napoli: "Infanzia rubata"

Inchiesta del Corriere della Sera. "Cosa ci fa un bambino tra le prostitute? Qualsiasi risposta è un pugno nello stomaco. Purtroppo non è un caso"

Il Corriere della Sera dedica una videoinchiesta a un fenomeno in crescita e sempre più allarmante. Ragazzini di 11 anni che si prostituiscono in strada. "Succede nella piazza della stazione centrale, dove dalle otto di sera in poi lungo il perimetro del cantiere della ferrovia si svolge il suk del sesso e c'è la fila di auto in attesa per alcune ragazze. Cosa ci fa un bambino tra le prostitute? Qualsiasi risposta è un pugno nello stomaco. Purtroppo non è un caso" scrive Amalia De Simone. Il fenomeno della prostituzione minorile è una nuova forma di tratta. Lo conferma Deborah Divertito, operatrice sociale da anni impegnata sul fronte della prostituzione e dei minori: "Napoli è diventata una meta allettante per questi traffici perché è facile ottenere documenti falsi tramite le organizzazioni criminali o anche attraverso laboratori clandestini del centro città o della zona flegrea. Inoltre i controlli sono pochissimi e c'è molta tolleranza". A poche centinaia di metri di distanza si trovano ragazzi di quindici, sedici, diciassette anni (spesso provenienti dal Nordafrica o dall'Europa dell'Est). Aspettano le auto e i clienti per tutta la notte.

"Tra loro una sera - si legge - spunta anche un bambino. Sembra non avere più di sei anni, quasi certamente rom. Accanto a lui un uomo grosso e adulto. Ripassiamo di continuo, per capire se resta tra i prostituti. Lui c'è sempre. Sta lì per tutta la serata. Qualche giorno dopo avviciniamo con una scusa i due ragazzi che «lavorano» abitualmente su quella strada. Sono dei veri e propri operai della prostituzione: il loro turno è dalle 19.30 in poi".

L'inchiesta del Corriere prosegue raccontando cosa succede nei cinema a luci rosse. "Nei corridoi, nella hall e verso i bagni è pieno di persone. In effetti ci sono tanti ragazzini, le loro facce e i berretti tradiscono la giovanissima età. Li senti contrattare con altri clienti del cinema. Qualche coppia si dirige verso le «cabine»: si tratta di stanzette piccolissime in cui, pagando un'extra si può vedere un film in totale privacy".

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