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Cronaca Ponticelli

Discariche abusive a Napoli: rifiuti speciali e amianto a cielo aperto

Gli sversamenti illegali di rifiuti nocivi, dati spesso alle fiamme, censiti in un dossier shock presentato dal presidente della sesta Municipalità a Comune, Questura e Prefettura. Cozzino: "La salute è in grave pericolo"

E' già stata definita 'la nuova terra dei fuochi': Napoli est si aggiunge ad una lista di aree a nord di Napoli (fino alla provincia sud di Caserta) in cui sversamenti pericolosi e salvaggi e la criminale pratica di dare alle fiamme gli enormi cumuli di rifiuti speciali hanno creato e continuano a creare danni irreparabili all'ambiente e alla salute dei cittadini.

In soli 20 km, in un'area che costeggia i centri densamente abitati di Barra, San Giovanni e Ponticelli, ci sono ben 20 discariche abusive a cielo aperto. A riferite l'entità di questi sversamenti altamente tossici (con la presenza di amianto, cataste di pneumatici, vernici, materiale di risulta edile e scarti industriali di vario genere), presentati in un dossier (un 'censimento' delle discariche commissionato dalla Presidente della sesta Municipalità, Anna Cozzino) che raccoglie numerosissime prove fotografiche, è Tiziana Cozzi dalle pagine de La Repubblica di Napoli. Rifiuti che nella maggior parte dei casi viene poi data alle fiamme, generando nubi tossiche di proporzioni catastrofiche.

Una situazione insostenibile, sempre più pericolosa per la popolazione. Lo sostiene anche la Presidente Cozzino, che, si legge ancora su La Repubblica, chiede con insistenza all'amministrazione comunale di intervenire, oltre che alla questura e all prefettura, alle quali sono state inviate tutte le documentazioni raccolte.

Appare lampante che non basta solo ripulire e bonificare le aree (cosa comunque indispensabile e per la quale l'amministrazione ha deliberato lo stanziamento di 500 mila euro da suddividere per le varie zone della città colpite dal fenomento, in particolare quelle a ridosso dei campi rom), la stessa Cozzino spiega che occorre un maggiore controllo per impedire che gli sversamenti si verifichino ancora e di continuo come accade oggi.
 

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