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Cronaca

"Il Museo di Capodimonte è il riscatto di Napoli"

Sylvain Bellenger, direttore del Museo e del Real Bosco di Capodimonte: "Qui ho trovato un ambiente culturale molto vivace e per niente provinciale"

"A Napoli ho trovato un ambiente culturale molto vivace e per niente provinciale. Napoli, d'altronde, è sempre stata una città all'avanguardia ed estremamente ricettiva alle novità dal punto di vista culturale. L'accoglienza che ho avuto da direttore di Capodimonte, poi, è stata molto calorosa. Nell'ultimo periodo ho frequentato alcuni ambienti legati al mondo dell'arte contemporanea, e devo dire che vi ho trovato grande generosità". Queste le parole di Sylvain Bellenger, direttore del Museo di Capodimonte e del Real Bosco di Capodimonte.

"Sono contento perché Capodimonte è già cambiata molto, ma per me è solo l'inizio di un enorme lavoro", ha spiegato in una intervista a Metropolis. "Ho dovuto tristemente constatare, tra le altre cose, che qui i giovani non ci vengono. Dobbiamo fare in modo che l'arte non parli a pochi specialisti. È sicuramente necessario un restyling generale del museo, ma io pensavo anche ad alcune app, tra cui una che fornisca ai visitatori delle spiegazioni sulle opere esposte. Anche l'allestimento, però, deve parlare al maggior numero possibile di persone".

La sua idea: "Vorrei che la collezione permanente fosse concepita come una serie di mostre. Immagino una prima sezione in cui riunire tutti i grandi capolavori che ospitiamo, una seconda sezione in cui esporre opere interessanti, ma meno importanti per la storia dell'arte e magari una terza sezione in cui esporre opere attualmente in deposito".

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