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Cronaca

Il procuratore generale di Napoli: "Murales per i baby rapinatori? Non meritano alcun rispetto"

L'affondo di Luigi Riello, che è per la rimozione delle effigi di Ugo Russo e Luigi Caiafa

"Sono una vergogna che va rimossa", è quanto ha detto il procuratore generale di Napoli Luigi Riello, interpellato sui murales dedicati a Ugo Russo e Luigi Caiafa, giovanissimi che hanno entrambi trovato la morte in tentativi di rapina.

"Non sono espressione di una modalità di libertà di espressione - ha aggiunto Riello - non ci si può svegliare la mattina e dipingere su un palazzo o su un muro, la città non è loro. Su questo tutte le forze di polizia e tutti quanti dobbiamo essere inflessibili, quelle cose vanno rimosse per dare una risposta doverosa a chi con protervia crede di creare degli eroi".

"Con tutto il rispetto per chi ha perso la vita, anche delinquendo, non meritano alcun rispetto né tantomeno alcuna celebrazione. Su questo dobbiamo essere inflessibili. È ora di mettere veramente i valori al posto giusto e di essere chiari". Secondo Riello "non si tratta di politically correct, ma di stare da una parte o dall'altra. Non c'è una mediazione: o si è con lo Stato o contro lo Stato".

Minorenni e criminalità

"Anche se i procedimenti a carico dei minorenni e i reati commessi dai minorenni sono diminuiti, purtroppo la questione giovanile nel nostro territorio non è certamente risolta", ha aggiunto Riello nella conferenza stampa svolta online in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del prossimo sabato mattina.

"Non si è fatto granché rispetto agli anni passati per il recupero e la bonifica sociale", ha spiegato ancora Riello, che ha citato due episodi: "Nel gennaio 2020, in occasione dei fuochi di Sant'Antonio, ci sono stati momenti di vera e propria guerriglia urbana di minorenni che hanno assaltato con lanci di uova e oggetti le forze di polizia, qualche mese dopo un gruppo ragazzi ha assalito con un lancio di sassi una pattuglia dei carabinieri che stava procedendo al loro controllo in quanto sorpresi in strada in violazione delle norme anti Covid". Secondo Riello "questa indifferenza ai rigori della legge e questo odio nei confronti dei rappresentanti dello Stato è significativo, come lo è il fatto che le associazioni camorristiche con presenza di minori sono aumentate, da 10 a 12, il che vuol dire che purtroppo l'utilizzazione da parte delle organizzazioni camorristiche dei minorenni non solo non si è arrestata ma è aumentata".

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