rotate-mobile
Cronaca Mugnano di napoli

Mugnano, alta mortalità per tumore: uno studio verificherà l'incidenza dei fattori ambientali

Approvata la proposta del consigliere Romualdo: protocollo d'intesa tra ASL e Comune per uno studio "sul campo" che verifichi le cause dell'aumento delle patologie neoplastiche con il coinvolgimento dei volontari dei comitati civici

Il Consiglio Comunale, tenutosi a Mugnano lo scorso venerdì, aveva come oggetto di discussione l’approvazione del Bilancio: un argomento che come sempre crea dissidi tra opposizione e maggioranza per la sua delicatezza e complessità. Eppure c’è stato un momento in cui tutti si sono trovati d’accordo, la discussione di un punto, fuori dallo specifico ordine del giorno, che ha originato assoluta unanimità: l’approvazione di un protocollo d’intesa tra ASL Napoli 2 Nord e Comune  per la conduzione e la realizzazione di uno studio epidemiologico (MOSS)  e monitoraggio dello stato di salute e degli stili di vita dei cittadini che verifichi l’incidenza dei fattori ambientali sui casi di malattie neoplastiche nel territorio comunale.

La proposta è stata avanzata dal medico e Consigliere Mauro Romualdo, da sempre impegnato nelle battaglie per la difesa della salute dei cittadini e del territorio e conosciuto per essere ottimo interlocutore dei comitati e movimenti civici impegnati nella difesa ambientale.

E proprio “dal basso” nasce la nuova idea relativa a questo studio, che a settembre sarà presentato ufficialmente alla stampa e alla cittadinanza.
“Il progetto – spiega Romualdo -  ha avuto la sua origine nelle iniziative intraprese dai comitati civici, in particolare dalla rete Commons, e nelle domande della popolazione  concernenti lo stato di salute del suo ambiente. La convinzione è che lo studio possa trarre la sua forza di sviluppo e di verità non soltanto dai suoi ideatori, come è giusto che sia, ma anche dalla cittadinanza sempre che questa abbia modo di interloquire e di collaborare attraverso un adeguato coinvolgimento ed una corretta informazione”.

E’ la cittadinanza, ci racconta il dott. Romualdo, che richiede con forza la verità sullo stato di salute del nostro territorio e a questi cittadini bisogna rispondere con urgenza e dare garanzie sul futuro. L’unico modo per invertire la preoccupante tendenza all’aumento spropositato delle patologie neoplastiche (e non solo) del nostro territorio è quindi quella di scoprirne le cause (o verificare quelle già ampiamente ipotizzate) per potere così intervenire sui fattori di rischio. Mugnano, del resto, risulta uno dei paesi a nord di Napoli in testa alla classifica nera delle morti per cancro.

Per condurre questo studio, spiega ancora il consigliere, ci sarà bisogno di cittadini volontari e dell’aiuto dei medici “di famiglia”, perché questa volta non ci si dovrà fermare all’analisi delle statistiche e ai dati sulla mortalità, ma bisognerà indagare sulla situazione presente, oltre che passata, e cercare di prevedere quella di un prossimo futuro, un lavoro non solo retrospettivo quindi, come è stato fatto fino ad oggi, ma anche prospettico. Si tratterà di uno studio e un monitoraggio “poliedrico multifattoriale”: bisognerà capire quanti sono i malati presenti adesso sul territorio, che patologie hanno e verificare dove hanno trascorso la maggior parte della propria vita (uno studio residenziale), che tipo di stile di vita hanno adottato negli anni, studiarne i comportamenti sanitari, lavorativi e comportamentali, andando poi ad indagare sui fattori di inquinamento ambientale presenti (come diossina e metalli pesanti).
Una novità in questo tipo di studi, che potrebbe portare rapidamente dati concreti e correlazioni inoppugnabili di causa-effetto. L’inizio per un vero risanamento del territorio.

Per adesso, ci dice ancora Romualdo, siamo riusciti a trovare un’intesa solo con l’ASL di Mugnano: lo studio dovrebbe infatti interessare 250 indagini epidemiologiche su deceduti nel Comune di Mugnano tra il 2007 e il 2009; 600 interviste a residenti selezionati casualmente dalle liste anagrafiche relative a stile di vita, storia sanitaria, alimentazione e lavorativa e poi interviste a soggetti che avranno sviluppato patologie neoplastiche all’inizio del monitoraggio (ipotizzato per gennaio 2013) e ancora prelievi ematici per rilevare presenza di diossina e metalli pesanti su precise indicazioni sanitarie ed epidemiologiche.
“Auspichiamo – spiega il consigliere - che questo tipo di percorso possa presto essere intrapreso da tutti i comuni a nord di Napoli che vivono la tremenda realtà dell’aumento sproporzionato di varie patologie letali. L’incrocio dei dati raccolti sull’intera area interessata dal fenomeno porterebbe chiaramente risultati migliori.

“C’ è un’ ampia  e  pressante richiesta di informazioni ed interventi in merito alla incidenza sulla salute dei fattori ambientali – si legge nella proposta di protocollo d’intesa - quali ad esempio la cementificazione del territorio, l’ incontrollata installazione di antenne radio, la qualità dell’ aria oramai compromessa  anche per le esalazioni provenienti dalla discarica di Chiaiano,  l’inquinamento acustico acuito dal flusso veicolare proveniente da Giugliano,  la gestione dei rifiuti che non si avvale pienamente di adeguati servizi collaterali diretti alla riduzione drastica di materiali di ogni genere, in quanto si consta che aumenta negli anni il numero di persone sofferenti di malattie allergiche, respiratorie, cardiocircolatorie e tumorali, ne deriva che non è più possibile limitarsi a suggerire le normali cautele e gli ordinari comportamenti che ognuno di noi dovrebbe comunque adottare  quali l’attività  fisica, una dieta equilibrata, l’astensione dal  fumo e dall’ alcool".

LA SPINTA DAL BASSO: “Cresce la consapevolezza e la preoccupazione – si legge ancora nel documento - che per molti aspetti non si viva affatto in una situazione normale, per cui si chiede, di conseguenza, di fare di più, di fare meglio, di fare in fretta.
Questa è la spinta civile e politica proveniente dal basso:  cittadini, associazioni, comitati civici, partiti politici attenti ai temi dell’ambiente e della salute, consiglieri comunali della maggioranza e della opposizione, che ci muove ad impegnarci in un lavoro di monitoraggio, di studio e di valutazione sullo stato di salute dei cittadini del comune di Mugnano, da cui questo protocollo di intesa tra ASL e comune per la conduzione e la realizzazione di uno studio epidemiologico”.

LA PRIMA DELINEAZIONE DELLO STUDIO: “Si precisa tra l’altro, che l’Asl si sta già adoperando sui  temi di cui sopra avendo fornito, ad esempio, i dati epidemiologici con tassi di mortalità per tumori costantemente superiori, in tutti i periodi esaminati, ai valori medi della ex ASL NA2, e che i lavori di impostazione del progetto sono al momento già in fase di studio e di articolazione dopo alcuni incontri già avuti con i responsabili del servizio di epidemiologia e con il direttore sanitario del distretto di Mugnano”.

COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI E CITTADINANZA: “Si auspica, infine, che il progetto preveda al suo interno più momenti di incontro con la cittadinanza e con le istituzioni affinché ognuno di noi possa rendersi conto di come si procede, degli ostacoli, dei problemi e delle paure che si incrociano, dei tempi occorrenti, delle attività anche di prevenzione che si possono via via intraprendere, degli aspetti che invece si devono approfondire, della visibilità del percorso nelle sue varie fasi di attuazione, della valutazione del progetto sia in itinere che finale”.

E il lavoro è già iniziato, anche se ancora il tutto non è stato ufficializzato, i volontari sono già all’opera con una prima raccolta dei dati. Numeri che fanno in fretta a diventare volti, nomi, ricordi, lacrime. Basta un volontario che sfogliando le “liste nere” dei morti per cancro trova i nomi di amici, parenti e persino di genitori andati via ancora troppo giovani. E alla semplice passione per la salvaguardia del territorio si accavalla e si integra con prepotenza lo stimolo ad andare avanti, a mettercela tutta per fare le cose per bene e in fretta, si mescola rabbia e dolore, la necessità di sapere perché, di dare un senso a quei nomi che numeri, per chi vive e combatte in questa terra, non lo sono mai stati e cercare di trovare un modo affinché quella maledetta lista nera la smetta di crescere a dismisura giorno dopo giorno.


.

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Mugnano, alta mortalità per tumore: uno studio verificherà l'incidenza dei fattori ambientali

NapoliToday è in caricamento