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Cronaca Mugnano di napoli / Via Napoli

Mugnano, alla Siani bambini in mascherina: "La scuola puzza"

Ancora in mobilitazione le mamme e gli studenti della scuola elementare di Via Napoli. I miasmi della discarica di Chiaiano stagnano nelle aule e rendono l'aria irrespirabile. Incontro e accordo all'Asl

Mugnano, si protesta ancora alla Scuola elementare Giancarlo Siani di Via Napoli (Parco Menna). Il motivo non è cambiato rispetto alle prime mobilitazioni messe in atto da genitori e bambini nell’ottobre del 2011: la scuola “puzza”. A far danni è ancora la maledetta puzza che viene dalla discarica di Chiaiano, nonostante  gli sversamenti dei rifiuti siano ufficialmente terminanti il 31 dicembre scorso. I problemi e i disagi, è ormai chiaro a tutti i cittadini di Mugnano, Marano e Chiaiano, persisteranno finché non verranno terminate le operazioni di cappaggio e bonifica, operazioni che procedono troppo a rilento.

LA SITUAZIONE ATTUALE - I miasmi continuano ad affliggere i territori limitrofi all’invaso e la preoccupazione crescente dei cittadini è che aumentino ogni giorno i pericoli per la salute e l’ambiente (preoccupazioni legittime e fondate).
Per quanto riguarda la scuola Siani, nello specifico, i problemi sono di natura strutturale, dicono le mamme che oggi hanno organizzato la mobilitazione insieme ai comitati antidiscarica del territorio: “E’ stata fatta una buona ristrutturazione esterne e diq eusto siamo contente, ma l’intervento principale non è stato fatto: vanno cambiati i vecchi infissi che permettono l’infiltrazione d’aria e quindi la stagnazione della puzza durante la notte che rende l’aria irrespirabile al mattino”.
“Già 6 mesi fa abbiamo richiesto l’intervento delle istituzioni locali” dicono arrabbiate e deluse le mamme e in effetti lo stesso sindaco di Mugnano aveva all’epoca inoltrato all’Asl una richiesta d’intervento per aviare un procedimento di monitoraggio della situazione ambientale e della salubrità dell’aria.

I BAMBINI - Questa mattina sono entrati in classe indossando simbolicamente delle mascherine, come segno di protesta.
Sono spaventati da questa strana “puzza” che ogni giorno appesta l’aria della loro scuola, come tutti i loro concittadini adulti hanno capito che non può essere una cosa “normale”, che il pericolo è dietro l’angolo. E poi in troppi cominciano a soffrire di problemi respiratori, raccontano le mamme. Si avviano verso la loro scuola, con le mascherine, ed è una scena desolate: un bimbo saluta la mamma in apprensione, lo fa baciandola con la bocca coperta dalla stoffa bianca della maschera ed è un'immagine che da sola potrebbe descrivere il misto d'affetto e preoccupazione che opprime grandi e piccini a queste latitudini.

La mobilitazione si è spostata alla sede dell’Asl di Mugnano, quando un folto gruppo di bambini è entrato in classe con le proprie mascherine, dove una delegazione di mamme e comitati civici è stata ricevuta dal direttore Pasquale Bove.
L’incontro si è svolto in un clima di totale accordo, anche il direttore, ex residente mugnanese, ha affermato di sentire molto questo problema sia come rappresentate di un’istituzione sia come cittadino ed ha garantito che  farà ogni cosa in proprio potere per promuovere un rapido intervento, che comunque spetta ad altri organi regionali come l’Arpac (che materialmente deve effettuare le analisi dell’aria).

“Siamo ormai formati ed informati - dicono genitori e comitati - sappiamo che i gas che emana la discarica provengono dal tal quale, che comprende di tutto, anche rifiuti pericolosi, lotteremo per il nostro territorio e ancor di più per la salute dei nostri figli, siamo disposti a tutto, anche a far interrompere le lezioni. La scuole dovrebbe essere un luogo in cui lasciare i nostri figli con la consapevolezza che saranno al sicuro, dove cresceranno e impareranno, invece li lasciamo lì con la tremenda paura di condannare la loro salute”. E formati ed informati, questi cittadini, lo sono davvero, in una cittadina che supera il 60 per cento di raccolta differenziata ogni mese soprattutto perché la gran parte delle persone dà il proprio contributo e ha sposato la causa del ciclo cirtuoso dei rifiuti, che parte proprio da una differenziazione spinta.

Un giro veloce di telefonate, alle quali seguiranno richieste scritte agli organi competenti, e si riesce a strappare l’accordo: tra una decina di giorni l’Arpac dovrebbe intervenire con i registratori per la verifica ambientale.

Protesta alla scuola Siani - V. Graniero/Napolitoday


Non manca un passaggio sulla disastrosa situazione dei roghi tossici,che stanno stremando i cittadini mugnanesi, ma per i quali la competenza maggiore sembrerebbe spettare alle forze dell’ordine.
L’incontro all’Asl termina con l’accordo di un aggiornamento a breve, subito dopo Pasqua, periodo entro il quale dovrebbe essere stata stabilita la data d’intervento da parte dell’Arpac.

Intanto i genitori della Siani fanno sapere che la battaglia non si arresta e che mentre si attenderà il resoconto delle rilevazioni ambientali, si insisterà con l’amministrazione comunale affinché pungoli chi di competenza per la sostituzione dei vecchi infissi della scuola.
Nello stesso distretto asl, oggi si discuteva anche di avviare uno screening del territorio per verificare se davvero il tasso tumorale è così drasticamente aumentato (ma sono tanti medici locali che ne sono già convinti). “Problemi diversi che hanno in comune la gestione obsoleta o illegale dei rifiuti: roghi pericolosi, discariche abusive o ufficiali, inceneritori e così via. Un territorio martoriato per il quale però noi lottiamo ancora” dicono infine mamme e comitati civici.
 

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