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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Stella / piazza San Vincenzo alla Sanità

“Genny come Annalisa Durante, vittima innocente della camorra”

I movimenti si sono riuniti per ristabilire la verità sul ragazzo ucciso dalla camorra domenica nel quartiere Sanità. Suo padre è un esponente dello storico movimento dei Precari Bros

Genny era un bravo ragazzo e non era un pregiudicato o un camorrista”: Gino Monteleone, amico della famiglia di Gennaro Cesarano e leader del movimento dei Precari Bros, è netto: del 17enne vittima di un agguato camorristico si sta infangando la memoria.

Il padre del 17enne appartiene al gruppo di Monteleone, storico movimento di lotta dei disoccupati partenopei. I Bros, insieme ad altri movimenti, si sono riuniti ieri alle 17 al centro sociale Carlo Giuliani per “ristabilire la verità”.

Gennaro Cesarano aveva una “messa alla prova”, quindi non era un pregiudicato e non aveva precedenti penali. L'aveva oramai conclusa, presso una comunità a Nola. Gli era stata comminata per alcune bravate. Un ragazzo come gli altri, con i suoi sogni, le sue difficoltà, morto per mano della camorra.

Amici e parenti della famiglia di Genny lo difendono, e portano avanti una tesi chiara: è una vittima innocente di camorra. È come Annalisa Durante, spiegano, la giovane che nel 2004 rimase vittima di un proiettile vagante a Forcella. È il quartiere a parlare, è chi ha conosciuto Genny lungo l'arco di una vita spezzata solo a 17 anni. È il quartiere a dire l'unica verità possibile.

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