La città che non dorme: nuovi orari per la movida e bus fino all'alba
De Magistris: "Vogliamo consentire ai giovani di vivere Napoli e ai commercianti di svolgere meglio la loro attività". Ma i residenti protestano: "Così non dormiamo più"
Se ne vedranno delle belle. Perché Napoli, a quanto pare, avrà sempre meno voglia, e meno ore a disposizione, per dormire. Una città sempre più accesa per rimettere in moto l'economia. Movida fino all'alba nei weekend e bus notturni potenziati. Insomma, impossibile rimanere chiusi in casa.
Peccato però che i residenti di Chiaia e del centro storico non siano poi così contenti. Facile capire il perché: "Così non dormiamo più". Le stesse associazioni di categoria di bar e ristoratori si lamentano: "Se in settimana ci costringono a chiudere per le due di notte è troppo presto: moriremo comunque".
I FATTI - Con un'ordinanza, il Comune elimina le zone rosse individuate dall'amministrazione Iervolino nelle quali gli esercizi pubblici come bar, pizzerie e pub erano soggetti a orari di apertura e vendita di alimenti e bevande più restrittivi, come i vicoletti di Chiaia, largo San Giovanni Maggiore al centro storico e Bagnoli. In arrivo, dunque, regole uniche per tutta la città. L'ordinanza prevede nuovi orari in vigore fino al 25 marzo 2012 di chiusura degli esercizi. Vediamoli: sabato e domenica le attività svolte all'esterno chiuderanno alle 3, mentre quelle all'interno si prolungheranno fino alle 5 di mattina. Il venerdì la chiusura è fissata alle 3 per le attività esterne e alle 4 per quelle interne. Per i restanti giorni della settimana la chiusura è all'una di notte per le attività esterne e alle due per quelle interne. Annunciato inoltre un potenziamento notturno di tutte le circolari e di metro e funicolari,
L'IDEA DI DE MAGISTRIS - L'obiettivo, fa sapere il sindaco, "è consentire ai giovani di vivere la città e ai commercianti di svolgere meglio la loro attività". Ma non mancano le critiche. Ulderico Carraturo del sindacato bar-pasticcerie Fipe: "A Napoli si esce tardi la sera e in settimana chiudere alle due è troppo presto. Così non si risveglia l'economia. I problemi degli schiamazzi all'esterno, poi, non sono da imputare a noi. I nostri clienti sono nei locali, non per strada". Mentre Vincenzo Schiavo della Confesercenti chiede al sindaco aree da gestire come parcheggi.