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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Piano di sorrento

Movida selvaggia, dj pestato sotto casa e intimidito: volevano impedirgli di lavorare

L'indagato avrebbe fatto valere la forza di intimidazione derivante dalla riconducibilità dell’indagato al clan D’Alessandro

I militari della Compagnia di Sorrento hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di un 22enne di Piano di Sorrento, gravemente indiziato dei reati di tentata estorsione aggravata e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Intimidazioni e pestaggi

Il complesso delle attività d’indagine, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Sorrento e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno consentito di raccogliere un qualificato quadro probatorio a carico dell’arrestato, che nell’estate 2021 avrebbe posto in essere minacce e lesioni aggravate nei confronti di un dj della penisola sorrentina, al fine di imporsi sul territorio nell’organizzazione degli eventi nei locali della “movida”. Dalla ricostruzione investigativa è emerso come il giovane in più circostanze avrebbe avvicinato la vittima, minacciandola al fine di dissuaderla dal proseguire con la propria attività professionale, pretendendo il pagamento di somme di denaro per poter suonare nei locali della costiera, facendo valere la forza di intimidazione derivante dalla riconducibilità dell’indagato al clan D’Alessandro.

L’azione criminale, tesa ad annullare eventuali forme di concorrenza nel settore dell’intrattenimento e degli eventi da ballo con la violenza e la forza intimidatrice tipica del “metodo mafioso”, continuava con il pestaggio “dimostrativo” nei confronti della vittima, che veniva aggredita violentemente nei pressi della propria abitazione. Contestualmente all’esecuzione della misura, i militari hanno operato perquisizioni delegate dalla D.D.A. nei confronti di altri tre indagati. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato per la custodia presso la casa circondariale di Napoli-Secondigliano.

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