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Cronaca Chiaia / Via Carlo Poerio

Movida di Chiaia: scontro tra residenti e imprenditori 'della notte'

Cittadini esasperati da schiamazzi notturni, musica alta fino a notte fonda e strade devastate dal dopo-sbornia di chi esagera. Gli esercenti rispondono con una protesta contro la 'desertificazione' del quartiere

Chiaia, è scontro per la 'movida': i residenti dell'area compresa tra via Carlo Poerio e vico Cavallerizza, zona piena di localini e baretti che animano le ore notturne del quartiere (in particolare modo nel week end), si dicono esasperati da schiamazzi e da quello che definiscono nelle lettere inviate a Comune, municipalità competente e alla Procura della Repubblica 'il commercio malato della notte' con abusi da parte dei commercianti che occuperebbero in maniera illegale parte dei marciapiedi e delle strade e lascerebbero per strada troppi rifiuti, inoltre le lamentele arrivano per la musica alta fino a notte inoltrata, per i cocci di bottiglia lasciati ovunque, per i veicoli parcheggiati abusivamente nei vicoletti e denunciano persino di trovarsi di fronte a vomito, escrementi e urina, segni inequivocabili del dopo sbornia di chi ha esagerato in una notte di bagordi. A riferire la notizia è Melina Chiapparino per il Mattino.

I residenti si sono anche costituiti in un comitato 'per la difesa della vivibilità della zona' con tanto di legale al seguito per contrastare seriamente quella che definiscono la 'movida selvaggia'.

I gestori di 12 baretti, di contro, hanno immediatamente risposto all'attacco con la costituzione di un proprio comitato, i 'Baretti Ferrigni', seguito dall'avvocato Francesco Musella. L'avvocato, come si legge su Il Mattino, ha spiegato che questi dodici locali sono completamente in regola e vogliono solamente esercitare i propri diritti. Gli imprenditori hanno anche messo in atto un sit in notturno, una mobilitazione per protestare contro il rischio della 'desertificazione di Chiaia'. L'avvocato Musella. scrive ancora Chiapparino, ha anche precisato che la zona è un importante punto di ritrovo che andrebbe tutelato e "regolarizzato con la pedonalizzazione dell’intera area, piste ciclabili, installazione obbligatoria di tende fonoassorbenti e soluzioni innovative per gli impianti stereo con minore impatto per l’ambiente". E la richiesta di un tavolo istituzionale di concertazione tra gestori, residenti e amministrazione locale arriva dall'esponente PD Emilio di Marzio che solidarizza con gli esercenti di Chiaia, spiegando la necessità di porre fine all'anarchia con un programma per le occupazioni di suolo, l’arredo urbano di alto livello e la viabilità dell’area "che potrebbe essere un gioiello con una movida stile Siviglia".

Alle denunce dei residenti si aggiunde poi quella dei Verdi Ecologisti alla I Municipalità Diana Pezza Borrelli e del segretario cittadino del Sole che Ride Vincenzo Peretti, sul pericolo 'baby gang' nella zona: "A Chiaia come nel centro storico di Napoli il fenomeno delle baby gang è direttamente proporzionato alle risse e aggressioni durante la movida by night. Da tempo chiediamo soprattutto nei week end ed in poche ma determinate zone del territorio dove avvengono continuamente gli episodi di violenza un aumento significativo della presenza di forze dell' ordine in alcuni momenti del giorno e della sera. Oramai alcune strade o piazze sono chiaramente sotto assedio di piccoli delinquenti e teppisti che sarebbero facilmente sgominati con una buona presenza di vigilanza serale e notturna prevalentemente nei week end. Infine riteniamo da tempo che a Napoli dovrebbe essere vietato l' acquisto di coltelli o oggetti da offesa senza il rilascio di documenti di riconoscimento da parte dell' acquirente. In questo modo sarebbe facile risalire in ogni momento a coloro che acquistano o detengono coltelli o altri strumenti simili".

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