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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso / Pompei

Turista australiano entra con il motorino negli Scavi di Pompei

Il 33enne è stato denunciato. Nessun danno al sito

I carabinieri hanno fermato, all'altezza di Porta Anfiteatro negli scavi di Pompei, un turista australiano di 33 anni che in sella a uno scooter era entrato abusivamente nel Parco archeologico attraverso il varco di Porta Vesuvio dove alcuni addetti erano impegnati in attività di routine.

Quando i militari lo hanno fermato si è scusato dicendo di non sapere che quei viali fossero vietati ai mezzi non autorizzati. Appurato che non fosse stato arrecato alcun danno al patrimonio archeologico, l'uomo è stato denunciato per accesso abusivo all'interno del parco archeologico.

Nella stessa giornata i Carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno effettuato un servizio a largo raggio sulle principali vie di accesso al Parco di Pompei. Sanzionati quattro autisti di taxi e Ncc per violazioni al codice della strada e alle ordinanze comunali che disciplinano il trasporto nell’area sottoposta a tutela.

Sanzionati anche sette esercizi commerciali per l’occupazione abusiva di suolo pubblico. I titolari avevano occupato senza autorizzazione dello spazio comunale con totem pubblicitari e tavolini con sedie per la consumazione di cibi e bevande.

La nota degli Scavi 

“A precisazione della nota stampa del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli diffusa ieri pomeriggio, relativamente all’intrusione di un turista straniero in scooter nell’area archeologica di Pompei, si chiarisce che il turista introdottosi attraverso il varco di servizio di Porta Vesuvio, seguendo l’ingresso di auto di ditte di cantiere, ha percorso un tratto esterno della città e non strade antiche. L'intrusione ha determinato l'attivazione immediata della squadra di vigilanza del Parco che è riuscita a bloccarlo fino all'arrivo dei carabinieri.

Il tratto percorso è un viale esterno alla cinta muraria della città antica, in terra battuta, utilizzato dalle ditte impegnate in cantieri di lavori di scavo, messa in sicurezza e restauro e non accessibile al pubblico. Pertanto, non c'era pericolo né per i visitatori del sito né per il patrimonio archeologico in nessun momento dell'episodio, che si è concluso dopo pochi minuti grazie all’efficiente servizio di vigilanza e videosorveglianza del Parco archeologico”.

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