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"Vive nella memoria": vite colpite dalla follia criminale in scatti tutti al femminile

Mostra della fotografa Serena Faraldo in esposizione al Bellini fino al 14 aprile per raccontare mamme, sorelle, figlie, mogli di vittime innocenti della criminalità. Tra le protagoniste Alessandra Clemente e Pina Buonocore

Morire "per sbaglio". Perdere la vita in pochi secondi, in maniera brutale per una pallottola vagante o per un tragico scambio di persona.

"Vive nella Memoria" è la mostra della giovane fotografa Serena Faraldo ( vincitrice del Premio Siani 2012), che resterà esposta nel Foyer del Teatro Bellini di Napoli fino al 14 aprile, che 'racconta' cosa accade quando "vite di innocenti vengono spezzate dalla follia criminale". Una follia ancora troppo diffusa sul territorio campano.

"Perchè accade? Cosa rimane di coloro che muoiono in queste assurde circostanze? E come convivono con un tale dolore i loro familiari?" sono le domande che fanno da linea guida al progetto tutto al femminile realizzato da Faraldo. Le protagoniste sono, infatti, mamme, sorelle, figlie, mogli di vittime innocenti della criminalità "comune" o "organizzata".

"Queste donne raccontano - scrivono sulla pagina di facebook gli organizzatori de 'Le Quinte Fotografiche' la rassegna fotografica del Bellini curata da Dario Buonfantino e Michele Del Vecchio e che ospita anche questa mostra -, attraverso i loro volti, l'assurdità del destino di chi si trova, come spesso qualcuno superficialmente ed erroneamente afferma, "al posto sbagliato nel momento sbagliato". Le brave persone sono sempre al posto giusto, sono i criminali a compiere gesti sbagliati.
Le donne protagoniste di questo progetto sono state fotografate in luoghi che sono stati importanti per i loro cari scomparsi, che hanno segnato in qualche modo la storia delle varie vittime innocenti.
La casa, il luogo di lavoro, a volte il luogo dove le vittime hanno trovato la morte trasformati, loro malgrado, in vittime della guerra che quotidianamente siamo chiamati tutti a combattere; la guerra contro la Camorra".

 

Il progetto è inoltre sostenuto dalla fondazione Pol.i.s. che da anni si occupa di aiutare le vittime innocenti della criminalità organizzata e comune e della redistribuzione alla società civile dei beni confiscati alle mafie.

Tra le protagoniste degli scatti della fotografa Serena Faraldo, Pina Buonocore e Alessandra Clemente. La prima, sorella di Teresa Buonocore, la 'mamma coraggio'  uccisa per vendetta il 20 settembre 2010 dall'uomo che aveva abusato della sua bambina di appena 8 anni e che Teresa aveva denunciato, la seconda, figlia di Silvia Ruotolo uccisa da una pallottola vagante durante un agguato di stampo camorristico, e oggi assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli

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