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Cronaca

Morto di meningite al Cardarelli, le analisi: non era un ceppo contagioso

L'infezione che ha ucciso il 36enne arrivato stanotte in condizioni disperate era da pneumococco. Nessun rischio di contagio. Vincenzo De Luca: "Episodio fisiologico, nessun allarmismo"

Era meningite fulminante da pneumococco quella che, la scorsa notte, ha portato alla morte un 36enne giunto in condizioni disperate al Pronto Soccorso dell'ospedale Cardarelli. Le analisi hanno quindi definitivamente fugato ogni dubbio: si tratta di un ceppo di meningite che non si trasmette per contagio.

Già stamane il direttore generale della struttura, Ciro Verdoliva, in una nota fatta diramare aveva sottolineato: "In considerazione del rischio che questo decesso possa alimentare una psicosi ingiustificata, il Direttore Generale del Cardarelli tiene a precisare che non esiste nel Cardarelli alcuna emergenza a seguito di questo caso”. Erano comunque state attivate, come da protocollo, tutte le profilassi necessarie.

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca. Il decesso del 36enne, spiega, "non è un segnale di nulla di particolarmente grave e preoccupante, è un episodio fisiologico, seppure drammatico e che ci addolora". De Luca ha sottolineato che ad ogni modo sulla meningite c'è "estrema attenzione da parte della Regione".

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