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Giovedì, 25 Aprile 2024

Suicido sospetto in carcere: il gip archivia il caso. Il fratello: "E' stato ucciso"

Per la giustizia Diego Cinque, 29 anni, si è tolto la vita nel bagno della sua cella. La controparte insorge: "Troppi elementi non compatibili con un suicidio"

Suicidio e non omicidio. Questa la conclusione del giudice delle indagini preliminari sulla vicenda di Diego Cinque, il 29enne detenuto per rapina e trovato senza vita nella sua cella del carcere di Poggioreale il 16 ottobre 2018. Il fratello Christian annuncia che non si fermerà neanche davanti all'archiviazione del caso: per lui, Diego è stato ucciso.

Dopo oltre due anni di indagini e perizie, la giustizia sembra aver scritto la parola fine su uno dei tanti gialli avvenuti all'interno del penitenziario di Napoli. Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm. Nell'ordinanza si legge che “...nonostante alcuni particolari non precisi, appare credibile che il soggetto si sia tolto la vita, chiudendo la porta del bagno dall'interno e impiccandosi con un laccio”.

Il giudice derubrica a meri elementi di contorno le contraddizioni in cui incappano alcuni detenuti interrogati e definisce esaustivi i chiarimenti medici”. Una ricostruzione che viene rigettata da Christian, il fratello minore, che ha sostenuto l'ipotesi dell'omicidio fin dalle prime ore. Una posizione suffragata dalla perizia dell'anatomo patologo di parte nella quale vengono evidenziati elementi non compatibili con un suicidio.

In primis i segni trovati sul collo di Diego non sarebbero quelli classici di un'impiccagione. Inoltre, si legge dal referto, mancherebbero creste o punteggiature emorragiche tipiche di questo tipo di gesto. Come se non bastasse, sul corpo del deceduto ci sono lesioni che fanno pensare a una forza traente da dietro, come se qualcuno lo avesse afferrato alle spalle. Infine, da un'analisi dei bulbi oculari il medico di parte ipotizza un passaggio immediato dallo stato di sonno alla morte.

E poi, ci sono i dubbi di Christian: come è possibile che un ragazzo di oltre 100 chili possa essersi impiccato con una laccio di scarpe. Tutte domande a cui, per la controparte, l'ordinanza del gip non da risposta. Per questo motivo, Christian annuncia che la sua battaglia per la verità non finisce qui.

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