Strage Solfatara: le tre vittime cadute nella voragine morirono in sei minuti
Il 20 maggio si terrà a Napoli la prima udienza del processo
Sono morte in meno di sei minuti le vittime della strage della Solfatara, avvenuta il 12 settembre 2017. A causare i decessi dei tre turisti, Massimiliano Carrer, sua moglie Tiziana e il loro figlio di 11 anni, Lorenzo, "l'incremento della concentrazione di monossido di carbonio e del flusso di anidride carbonica nella Solfatara che ha un valore medio di circa 115 gradi". E' questa la conclusione della perizia di sette esperti, tra cui docenti universitari, nominati dal gip del tribunale di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta.
Voragine
Le tre vittime caddero in una buca creatasi nel terreno. Sei persone sono indagate con l'accusa di disastro colposo, tra cui il proprietario dell'area vulcanica. Il 20 maggio si terrà a Napoli la prima udienza del processo.
Tragedia
Quella “maledetta” giornata la famiglia Carrer stava visitando la Solfatara per ammirare uno spettacolo unico, trasformatosi in una trappola fatale. Lorenzo precipitò in una voragine del terreno che si aprì all’improvviso sotto i suoi piedi e che inghiottì, stordendoli con i gas del sottosuolo, anche il papà e la mamma, precipitatisi uno dopo l’altro nel vano tentativo di salvare il figlio. Una strage da cui scampò solo il figlio più piccolo dei Carrer, che oggi ha nove anni. “E’ dura per noi familiari – aveva dichiarato Elsabetta Carrer, che con il compagno ha accolto in casa il bambino di 8 anni unico superstite, lo sta crescendo con tanto amore, come e più di un figlio, proteggendolo anche dal clamore mediatico della vicenda – La realtà è che ciò che è successo è troppo grande, a un anno di distanza non riusciamo ancora a rendercene conto e a focalizzarlo del tutto. Abbiamo imparato che la vita è fugace. Oggi siamo tutti concentrati su nostro nipote, che piano piano, nella normalità di tutti i giorni, sta ritrovando la serenità, e su un’infinita serie di questioni, personali e burocratiche, legate al decesso improvviso di tre persone con ancora una vita davanti”.