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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

È giallo sulla morte di Raffaella, insegnante travolta da un treno. I figli: "Non si è uccisa"

Gli inquirenti vogliono far luce sugli ultimi giorni della donna, chi frequentava, con chi era stata in contatto. Hanno sequestrato il cellulare e potrebbero disporre l'autopsia della salma

Aveva 55 anni Raffaella Maietta. Insegnante di sostegno in una scuola elementare napoletana, ha perso la vita lo scorso 5 maggio travolta da un treno nella stazione ferroviaria di Marcianise. Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno, sulla vicenda i magistrati (di Santa Maria Capua Vetere) hanno aperto un fascicolo per presunta istigazione al suicidio.

Gli inquirenti vogliono far luce sugli ultimi giorni della donna, chi frequentava, con chi era stata in contatto. Hanno sequestrato il cellulare e potrebbero disporre l'autopsia della salma. Inoltre, c’è un video nella stazione al vaglio degli investigatori. La loro attenzione è puntata su cosa sia accaduto tra le 6.40, orario in cui era uscita di casa per recarsi al lavoro, e le 8.40, quando il treno l'ha fatalmente travolta. Soprattutto sulle sue chat e telefonate prima di morire.

Sposata da trent’anni, la donna aveva due figli che vivono lontano da Napoli e insegnano entrambi, mentre il marito lavora in un'impresa edile. I figli sostengono di averla sentita il giorno prima e nulla aveva lasciato loro pensare all'eventualità di un suicidio. Sono convinti che non si sia uccisa volontariamente. Gli inquirenti hanno ascoltato anche il neurologo che l'aveva in cura: lei soffriva d'ansia e assumeva un farmaco per tenerla a bada. Ma Raffaella era una persona conosciuta e benvoluta da tutti, dalla quale nessuno si sarebbe aspettato un gesto estremo.

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