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Cronaca

Morte del poliziotto Apicella, condanne per 62 anni ai rapinatori

Ventisei anni di carcere a Fabricio Hadzovic, che guidava l'auto che andò a schiantarsi contro la volante, e 18 anni ad Admir e Igor Hadzovic

Sono meno dure, rispetto alle richieste della procura, le condanne inflitte dalla Corte d'Assise di Napoli per la morte del poliziotto Pasquale Apicella. La corte, presieduta dal giudice Lucia La Posta, ha inflitto 26 anni di carcere a Fabricio Hadzovic, e 18 anni ad Admir e Igor Hadzovic. Il primo era alla guida dell'auto che andò a schiantarsi contro la volante a bordo della quale viaggiava Apicella provocandone la morte. La procura di Napoli, rappresentata dai sostituti procuratori Cristina Curatoli e Valentino Battiloro, che hanno coordinato le indagini insieme con il procuratore aggiunto Rosa Volpe, aveva chiesto l'ergastolo per tutti e tre i membri della banda coinvolta, nei colpi prima e nell'incidente poi, che è costato la vita all'agente. 

La ricostruzione nel processo 

Diversamente ha ritenuto la Corte che ha scelto di infliggere la pena più dura ai danni del guidatore dell'Audi A6 che il 27 aprile 2020 puntò la volante della polizia. Il veicolo venne utilizzato letteralmente come arma per colpire la vettura su cui viaggiavano gli agenti. A fari spenti e contromano andò a impattare contro la volante in un incidente che risultò fatale al poliziotto. Alla lettura del dispositivo, la madre della vittima ha accusato un malore. Delusione per tutti i familiari di Lino, assistiti dall'avvocato Alfredo Policino, che chiedevano una pena esemplare per gli autori di quello che ritengono essere stato un gesto volontario. Presente in aula la moglie Giuliana Guidotti, entrata in polizia dopo la morte del marito. 

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