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Morte Paola Gaglione, l'avvocato del fratello: "Gesto che non nasce da discriminazione"

Giovanni Cantelli, legale di Michele Gaglione, commenta la convalida dell'arresto: "E' distrutto, si sente responsabile per la morte della sorella. Non ha mai pensato fosse infetta"

"Il gesto di Michele, sicuramente sbagliato, non nasce però da discriminazione per la relazione tra Paola e Ciro". Giovanni Cantelli, legale i Michele Gaglione, accusato di omicidio preterintenzionale della sorella Pola, smentisce che si sia trattato di una reazione al legame afettivo tra la giovane donna e Ciro, un ragazzo transessuale. "Le preoccupazioni della famiglia erano altre: l'assenza di una casa, di un lavoro per entrambi, di un futuro certo. Temi che un padre di famiglia si deve porre". 

Michele, 30 anni, padre di tre figli piccoli, resterà in carcere: "E' devastato - racconta l'avvocato - si sente responsabile per la morte di Paola e non ha mai pensato che i suoi comportamenti potessero portare a questo tragico epilogo. Infatti, anche gli inquirenti hanno escluso la volontarietà di Michele".

Cantelli smentisce che il suo assistito considerasse la sorella 'infetta' per il rapporto con Ciro: "Non so dove i media abbiano ricostruito questa dichiarazione, ma la nego categoricamente". Dubbi restano, invece, sulle minacce che Ciro avrebbe subito: "Questo non è stato argomento dell'incontro con gli inquirenti, verrà approfodonito più avanti. Siamo di fronte a persone umili, che si sono trovati a gestire una problematica più grande di loro".  

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