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Cronaca

Morte Lino Apicella, la madre: "Credo nella giustizia come mio figlio credeva nello Stato"

Il poliziotto è rimasto ucciso nello scorso aprile dopo un inseguimento in auto ad una banda di rom

Oggi davanti alla Corte di Assise di Napoli, si è tenuta l'udienza di giudizio immediato per l'omicidio di Lino Apicella. Il poliziotto è deceduto a Calata Capodichino nella notte tra il 26 e il 27 aprile, mentre inseguiva una banda di rom subito dopo una rapina al bancomat. La richiesta di rito abbreviato riguarda la rapina e altri reati minori, ma non l'omicidio volontario.

"Credo nella giustizia, come mio figlio credeva nello Stato ed è morto per questa idea di giustizia, facendo il proprio lavoro", sono state le parole di Annunziata Voccacciaro, mamma dell’agente di polizia. I genitori e la moglie di Apicella si sono costituiti parte civile nel processo per la morte del loro congiunto.

"La Fondazione Polis è presente, come ha sempre fatto fin dall'immediatezza del delitto, per ribadire tutto il suo sostegno, la sua vicinanza e solidarietà alla moglie e ai piccoli figli della giovane vittima. Siamo certi che la giustizia farà il suo corso. Nulla potrà restituire Lino alla sua famiglia, ma è fondamentale che il suo sacrificio, al pari di quello delle altre vittime innocenti, non resti vano e non sia dimenticato", è il post di sostegno della Fondazione Polis.

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