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Sabato, 20 Aprile 2024

Morto in ospedale, mistero sulle ultime ore di un 20enne: la famiglia chiede la verità

Michela Esposito è la sorella di Giuseppe, napoletano di 20 anni morto il 17 maggio scorso presso l’ospedale Umberto I di Roma. Vuole la verità su quanto accaduto: il ragazzo aveva inviato alla madre, poco prima di morire, un messaggio con su scritto "Mi stanno uccidendo, denuncia l’ospedale".

“Sono certa che mio fratello ci abbia lasciato detto qualcosa su come si sono svolti i fatti quella notte - spiega Michela, che aspetta il dissequestro del cellulare del ragazzo - affetto da fibrosi cistica, era ricoverato presso l’ospedale dal 5 maggio. Dopo aver ricevuto i messaggi siamo corsi in ospedale, abbiamo visto dal monitor esterno che lo stavano assistendo e non abbiamo avuto una sensazione di allarme, quando sono usciti dalla stanza ci hanno detto che era tutto ok e che Giuseppe, attaccato al macchinario, stava dormendo".

"Fino a che - prosegue intervistata da RomaToday - alle 7 hanno chiamato mio padre e lo hanno fatto salire ma Giuseppe già non rispondeva nemmeno alle strette di mano, ed è stato dichiarato morto alle 7.27”.

La notizia su RomaToday.it

I familiari hanno denunciato l'ospedale, e ora si indaga sulla vicenda. Salma del giovane, le cartelle cliniche, il macchinario utilizzato e il telefono di Giuseppe sono stati sequestrati. Sul suo corpo è stata effettuata l’autopsia. “Giuseppe era tracheotomizzato e non potendo parlare l’unico modo che aveva per comunicare era una lavagnetta che mio padre gli aveva lasciato, l’ultimo messaggio che aveva scritto intorno alle ore 23 era che voleva un gelato alla fragola, quando siamo entrati nella stanza la lavagnetta era stata cancellata e stava lontana da lui, non possiamo sapere se mio fratello prima di morire si è lamentato, ha gridato, perché non aveva voce”.

La lotta, per conoscere la verità, per la famiglia del ragazzo si preannuncia lunga e costosa. “Vogliamo fare chiarezza, vogliamo capire cosa sia successo in quelle ore, solo questo, e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, i costi da sostenere sono altissimi, chiediamo una mano a tutti voi”.

Questi i dati per donare:
Postepay: 5333 1710 4213 8897
intestata a Michela Esposito
Cf SPSMHL77H54F839A
con causale #giustiziapergiuseppe

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