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Giancarlo Siani diventa professionista a 35 anni dalla morte

Si è tenuta al Cinema Modernissimo di Napoli la manifestazione dedicata al giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. Alla famiglia consegnato il tesserino alla memoria

Quando il 23 settembre 1985 i sicari della camorra lo uccisero a colpi di pistola, Giancarlo Siani era un giornalista pubblicista. Precario, abusivo, sognava di essere assunto e di diventare proessionista. Un sogno che si è avverato 35 anni dopo la sua morte. Si è tenuta al modernissimo la manifestazione "Con Giancarlo Siani" voluta dalla fondazione omonima, durante la quale il presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Verna e quello regionale Ottavio Lucarelli hanno consegnato alla famiglia Siani il tesserino da professionista. 

"E' un segnale anche per i tanti giornalisti precari e sfruttati come Giancarlo - afferma Paolo Siani - Qualcosa può cambiare continuando a lavorare con coscienza". Sulla stessa lunghezza d'onda Carlo Verna: "L'assemblea ha accolto con un applauso la proposta di iscriverlo tra i professionisti. Resta, però, lo scandalo di avere migliaia di giornalisti sfruttati, pagati molto meno rispetto a quanto venivano pagati nel 1985. Molto è dovuto al fatto che il lavoro giornalistico è spesso autonomo, ma in questo rapporto c'è una sperequazione di forze tra il committente e il professionista". 

Alla manifestazione hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Camera Roberto Fico, il procurato capo di Napoli Giovanni Melillo, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Durante la giornata, è stato premiato il giornalista di Napolitoday Vincenzo Sbrizzi, per la pubblicazione "Torre Annunziata tra camorra e deindustrializzazione" .

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