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Martedì, 19 Marzo 2024

Muore in ospedale per polmonite, la famiglia sporge denuncia: "Ci dicano cosa è successo"

La battaglia di Frederique D'Abbronzo che ha perso il padre di 84 anni: "E' arrivato in ospedale in buone condizioni. Lo hanno trattato come caso Covid, ma era negativo al tampone".

"Non emergono elementi indicativi di una infezione da 2019-nCoV". Scrive così il medico legale di parte in merito all'autopsia sul corpo di Gaetano D'Abbronzo, 84 anni, deceduto il 22 ottobre 2020 all'ospedale Fatebenefratelli di Napoli. L'avvocato della famiglia D'Abbronzo, Maurizio Zuccaro, si spinge ancora un passo più avanti, sostenendo che "...dai primi elementi che arrivano dall'esame autoptico, senza dubbio si esclude che la morte sia dovuta al Covid-19, contrariamente a quanto ci è stato comunicato dalla struttura ospedaliera fin dalle prime ore". 

Frederique e Anna D'Abbronzo, figlie di Gaetano, hanno presentato una denuncia per attestare le cause che hanno portato al decesso del genitore. Per le due donne ci sarebbero troppi punti oscuri in una vicenda che è cominciata il 16 ottobre 2020, quando D'Abbronzo è stato condotto al Fatebenefratelli per un reflusso gastro-esofageo: "Mio padre non aveva alcun tipo di problema respiratorio - racconta Frederique - Essendo un soggetto cardiopatico, portatore di pacemaker, abbiamo deciso di portarlo in ospedale. All'ingresso è stato sottoposto al tampone rapido, risultato negativo. Ci è stato detto che di lì a poco, dopo i controlli di routine, sarebbe stato dimesso. Due ore dopo, senza ulteriori spiegazioni, ci hanno comunicato che gli era stato applicato il casco per la respirazione, come quelli che si usano per i casi Covid. Io e mia sorella abbiamo chiesto spiegazioni che non ci sono state date. A mio padre sono stati tolti gli effetti personali, cellulare compreso. Eppure, quando è entrato era perfettamente cosciente". 

Da quel momento, per le sorelle D'Abbronzo comincia il calvario. Le notizie che arrivano sono frammentarie: "E' stato sottoposto a tampone molecolare, anch'esso negativo. Nonostante ciò hanno continuato a trattarlo con il casco, dicendo che aveva sviluppato una polmonite. Come è possibile se fino a poche ore prima non aveva neanche un sintomo?".  Passano i giorni, Frederique e Anna non hanno possibilità di parlare con il padre.

La mattina del 22 ottobre, Frederique decide di chiedere i risultati delle analisi cui è stato sottoposto Gaetano: "Quando sono arrivata in direzione per presentare la mia richiesta mi è stato detto che avrei potuto avere quei documenti solo dopo la morte di mio padre. Il sangue mi si è gelato. Nessuno ci aveva mai detto che la sua vita fosse a rischio. Pochi minuti dopo, il medico del reparto mi ha comunicato la morte con un messaggio Whatsapp". 

Restano molti dubbi, tanti che le sorelle D'Abbronzo presentano formale denuncia e affidano il loro caso all'avvocato Maurizio Zuccaro: "Abbiamo chiesto l'autopsia - spiega il legale - e il giudice, a differenza della maggior parte dei casi durante questa emergenza, l'ha accordata. Aspettiamo le relazioni ufficiali, ma dagli elementi preliminari che ci sono stati forniti non c'è nulla che faccia pensare a un contagio da Covid-19. Anzi, ci risulta che D'Abbronzo abbia contratto un'infezione batterica all'interno dell'ospedale Fatebenefratelli. I medici ci devono spiegare perché un paziente che risulta negativo a tutti i tamponi viene trattato come un caso Sars-Cov2". 

La cartella clinica è stata posta sotto sequestro e sono in corso le indagini preliminari. Ci vorranno settimane per sapere se si arriverà a processo. Nel frattempo, Frederique continua a essere sopraffatta dalle domande: "Perché a mio padre è stato tolto il telefono? Perché è stato trattato come paziente Covid? Perché la morte ci è stata comunicata con un messaggio? Io non voglio che ciò che è accaduto a mio pare accada a qualcun altro". 

Contattata dalla redazione di Napolitoday, la direzione del Fatebenefratelli non ha voluto rilasciare interviste, né inviare una nota ufficiale, limitandosi a spiegare che dalla cartella clinica, oggi sotto sequestro, si evince come Gaetano D'Abbronzo non  sia mai stato trattato come un caso Covid, ma che al suo arrivo presentava una situazione respiratoria critica e una polmonite bilaterale indipendente dal virus che ha comportato l'utilizzo del casco. 

Maggiori elementi per comprendere dove sia la verità si avranno soltanto quando i risultati dell'autopsia saranno resi pubblici. Frederique non si fermerà: "Non troverò pace finché non capirò che cosa è successo a mio padre"

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