"Vi chiediamo in ginocchio di intervenire subito per fermare questo scempio, che è tuttora in atto e continua a mietere vittime nella più totale assenza dello Stato, ora come allora". Così i legali della famiglia di Fortuna Loffredo, in una lettera inviata a Papa Francesco, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a quello del Consiglio Matteo Renzi, così come a tutti i ministri ed i parlamentari italiani, chiedono un intervento immediato perché si ponga fine agli orrori del Parco Verde di Caivano.

Lo chiedono in rappresentanza di persone che hanno "visto con i nostri occhi gli orrori inflitti alle tante creature innocenti di Caivano abusate, massacrate, quelle violentate e poi buttate via come stracci, o le altre sventrate dietro il vergognoso muro di omertà eretto da familiari e conoscenti".

"Che italiani saranno domani – si chiede l'avvocato Angelo Pisani nella missiva - se riusciranno a sopravvivere agli abusi i bambini violati di oggi, nel Parco Verde o nelle altre discariche di miseria umana in cui la parte opulenta del nostro Paese ha accumulato gli scarti? O vogliamo che questi bambini possano essere nostri figli, oggi, e fratelli domani?".

"La nostra non è retorica, è orrore, è emergenza pura, è il dovere di andare fino in fondo, è l'obbligo di smuovere i cuori pietrificati, la politica indifferente, l'opinione pubblica scandalista, la parte del Paese sorda e lontana da qui", prosegue la lettera.

Ai rappresentanti delle istituzioni si chiede, nell'immediato, di partecipare all'incontro pubblico che – iniziativa congiunta del Comune di Caivano e dell'associazione Antimafia Caponnetto – è previsto il 26 maggio prossimo nel Castello di Caivano. Dallo stato "pretendiamo risposte ed interventi urgenti", scrive l'avvocato Pisani, nel contempo "fiducioso che Sua Santità sarà idealmente al nostro fianco, anche quel giorno".