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Cronaca Caivano / Parco Verde

La compagna del presunto killer di Fortuna: "Antonio cadde guardando un elicottero"

Questa la versione che Marianna Fabozzi, madre del piccolo Antonio Giglio morto un anno prima di Fortuna e compagna del suo presunto assassino, raccontò ai carabinieri

Cadde "guardando l'elicottero dei carabinieri, si era sporto troppo". Questa la versione dei fatti che Marianna Fabozzi, madre di Antonio Giglio, raccontò ai carabinieri dopo la morte del bambino. Il palazzo è sempre lo stesso, il teatro degli orrori che avrebbe fatto un'altra vittima soltanto un anno dopo, la piccola Fortuna Loffredo. Di Antonio i pm hanno chiesto venga riesumata la salma.

La donna è ai domiciliari, per non aver impedito che il suo compagno, quel Raimondo Caputo adesso in carcere per aver violentato e ucciso Fortuna, abusasse di un'altra sua figlia. Antonio morì il 27 aprile 2013, cadendo dal settimo piano dell'edificio. Il 24 giugno dell'anno dopo, alla morte di Fortuna, Marianna Fabozzi e il suo compagno furono nuovamente ascoltati dai carabinieri.

"Avevo un figlio di 4 anni, Antonio – dichiarò in quell'occasione la donna – che è morto per cause accidentali cadendo dalla finestra della camera da letto della casa di mia mamma. Quella giornata il bambino era andato a trovare la nonna e, vedendo l'elicottero dei carabinieri, si era sporto eccessivamente cadendo giù". La dichiarazione si trova nell'ordinanza del gip del Tribunale di Napoli Nord con cui è stato disposto il carcere per Raimondo Caputo.

La morte del bambino è di nuovo al vaglio degli investigatori. Troppe le somiglianze con l'omicidio di Fortuna, la cui unica colpa – secondo gli inquirenti – fu rifiutare l'ennesima violenza da parte di Caputo.

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