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Cronaca Via Pignasecca

Rapina da “Pietruccio”: Antonio Ferrara morì per lo spavento

Lo scrive il perito della procura di Napoli che indaga sui fatti dello scorso 7 dicembre

Antonio Ferrara, il titolare del negozio di alimentari “Pietruccio” alla Pignasecca, è morto di paura il giorno della rapina nella sua salumeria. È quello che scrive, nero su bianco, il perito della procura di Napoli che sta indagando sulla morte del commerciante e che ipotizza i reati di rapina aggravata e di omicidio come conseguenza di altro reato a carico di Luigi Del Gaudio.

La perizia 

Il consulente tecnico che effettuò l'autopsia sulla salma all'indomani della rapina ritiene che «la morte di Ferrara è da attribuire ad uno scompenso cardiaco in un soggetto con avanzati fatti di arteriosclerosi coronarica, con ipertrofia ventricolare con fatti di fibrosi polmonare. Sul piano medico-legale è ampiamente ammissibile che nella genesi della morte di Ferrara possa aver concorso anche il trauma psicologico e la particolare situazione stressante ed angosciante che il Ferrara si sarebbe trovato a vivere in quel momento».

Funerali salumiere, morto dopo la rapina (Foto De Cristofaro)

Il cuore malato del commerciante non ha retto a quello spavento e ha smesso di battere. Inoltre l'esame chimico-tossicologico effettuato dalla dottoressa Renata Borriello ha stabilito che «può escludersi la presenza di sostanze di interesse tossicologico prelevate sulla salma che possano aver svolto un ruolo causale nella morte». I dettagli delle perizie sono state rese note dal Corriere del Mezzogiorno e riaccendono la luce sui fatti dello scorso 7 dicembre quando venne effettuata la rapina. L'autore del colpo fatale allo storico commerciante si consegnò dopo sei giorni.

Fiaccolata per Antonio Ferrara (Foto di Alessandra De Cristofaro)

L'abbraccio tra il figlio della vittima e quello del rapinatore 

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