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Cronaca

I familiari della ragazza morta per una relazione lgbt: "Nostro figlio non ha speronato la sorella"

"E' stato un incidente", spiegano i genitori di Michele, accusato di aver provocato l'incidente in cui ha trovato la morta Maria Paola, speronandola

 "Michele era uscito a convincere la sorella Maria Paola a rientrare a casa ma non l'ha speronata, è stato un incidente". E' questa la versione dei familiari di Maria Paola e Michele Gaglione sull'incidente in cui ha trovato la morte la loro figlia, riportata da don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che officerà i funerali della 20enne.

La famiglia Gaglione dunque contesta la versione in auge delle ultime ore secondo cui Michele avrebbe speronato dopo un inseguimento Maria Paola e Ciro, trans 22enne che ha intrapreso un percorso per diventare uomo. 

L'incidente

Nella notte tra giovedì e venerdì Maria Paola e Ciro fuggono in scooter inseguite dal fratello della prima, da Caivano in direzione Acerra. Ad un certo punto, in via degli Etruschi ad Acerra, il 30enne si avvicina allo scooter della sorella e secondo l'accusa lo sperona. La 20enne centra una pompa agricola sommersa che le ha reciso la gola e muore sul colpo. Mentre il compagno ha riportato una brutta frattura al braccio, che è stata poi ridotta sotto i ferri in ospedale. 

"Non volevo uccidere nessuno"

Michele Gaglione è accusato di aver provocato volontariamente la caduta della coppia. Ai militari dell'arma che lo hanno interrogato si sarebbe giustificato con questi termini: "Ho fatto una stronzata, non volevo uccidere nessuno, ma dare una lezione a mia sorella e a quella là che ha infettato mia sorella". Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima.

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Funerali

Don Maurizio Patriciello, parroco al Parco Verde di Caivano (dove risiedono entrambe le ragazze), conosceva sia la famiglia Gaglione che quella del compagno di Maria Paola. "Non sapevo della loro relazione, ma sapevo della scelta di Ciro, che rispetto; per loro non sarà stato facile. Ancora oggi queste persone fanno fatica a farsi accettare. Sui social ho letto brutti commenti, attacchi tra le famiglie, ma è necessario stare calmi e attendere che le indagini facciano il proprio corso", spiega don Maurizio che officerà i funerali della ragazza nei prossimi giorni.

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