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Cronaca Pozzuoli

Angela, morta dopo essere stata dimessa: "Accertare le responsabilità"

Proseguono le indagini sul decesso di una 24enne di Licola in un primo momento arrivata al Santa Maria delle Grazie per un'epistassi e quindi dimessa. Sarebbe morta poco dopo per arresto cardiocircolatorio

"Non si può morire così, vanno verificate eventuali responsabilità". Si unisce anche Francesco Emilio Borrelli, con questa frase e un messaggio social, al coro di chi chiede di approfondire la tragedia della 24enne Angela Brandi, morta qualche ora dopo esser stata dimessa dal Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.

"Non era una semplice perdita di sangue dal naso ma qualcosa di ben più grave e così la 24enne Angela Brandi è deceduta dopo essere stata dimessa, qualche ora prima, dall’ospedale – racconta il deputato – La ragazza si era recata al pronto soccorso per un fastidio che sarebbe stato causato - come chiarisce una nota della stessa Azienda sanitaria locale – "da varici presenti nel setto nasale". Accusava una fuoriuscita di sangue dalle narici. L’otorinolaringoiatra che l’aveva visitata, effettuata la diagnosi, ha ritenuto di dimettere la giovane che però, una volta rincasata, dopo qualche ora ha accusato un nuovo malore. I familiari l’hanno così nuovamente condotta al Santa Maria delle Grazie dove però Angela Brandi è giunta in arresto cardiaco e non è stato possibile scongiurare il decesso". "Questa vicenda va al più presto chiarita per capire se vi siano delle responsabilità del personale sanitario e in tal caso andranno presi serissimi provvedimenti. Non si può morire in questo modo così giovani", conclude Borrelli.

L'Asl, in una nota firmata dal direttore generale Mario Iervolino, assicura che è stata "data pronta e immediata collaborazione all’autorità giudiziaria consegnando l’intera documentazione clinica richiesta e si confida negli accertamenti disposti dalla stessa per accertare le cause ed eventuali responsabilità". La magistratura ha aperto un fascicolo e l'ospedale ha consegnato agli inquirenti l'intera documentazione clinica richiesta.

Anche il presidente dell'associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate' Manuel Ruggiero è intervenuto, aggiungendo dettagli al post di Francesco Emilio Borrelli. "Parlo per parere personale unendomi nel dolore della famiglia – spiega – Per una epistassi (sangue dal naso) il protocollo prevede consulenza con otorinolaringoiatra, tamponamento e dimissioni. Naturalmente dopo aver escluso un picco pressorio con la valutazione dei parametri vitali. Di certo il protocollo non prevede una tac total body, né tantomeno si possono fare tac a tutti quelli con epistassi, anche per una questione di lesività dell’indagine stessa. Tutto questo per dire che l’evento 'arresto cardiocircolatorio' può sopraggiungere indipendente della epistassi, e le cronache ci stanno raccontando quotidianamente di giovani vittime di arresti. La probabilità, sempre per parere personale, che i due eventi (epistassi ed arresto) non siano correlati è possibile. In ogni caso l’autopsia chiarirà le cause del decesso".

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