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Monumento per Ciro Colonna, ucciso per errore. La sorella: "A Ponticelli si continua a sparare"

"Vedere tutti questi bambini riuniti per ricordare Ciro mi riempie il cuore, ma purtroppo devo dire che il quartiere non è cambiato. Qui si spara ancora". Il 6 giugno 2016 Ciro Colonna, 17enne di Ponticelli, rimase ucciso da un proiettile vagante esploso in una sparatoria tra clan rivali. Da quel giorno, la sorella Mary e tutta la sua famiglia, lottano per la verità, per la giustizia e perché non accadano più tragedie del genere. 

Questa mattina, un centinaio di bambini delle scuole di Ponticelli e San Giovanni a Teduccio hanno risposto alla chiamata di Libera e Legambiente per ripulire le aiuole del Lotto O, dove abita la famiglia di Ciro e dove c'è un campo di calcetto a lui dedicato. Dopo che gli alunni hanno piantato nuovi fiori, è stato scoperto un monumento in memoria del giovane: una colonna grezza, a ricordare che la vita di un ragazzo di 17 anni è stata spezzata troppo presto. 

"Raccontare la storia di mio fratello a questi bambini è importante - prosegue Mary - perché attraverso questo racconto loro possono capire meglio la distinzione tra le strade giuste e le strade sbagliate. Ciro non era un eroe, ma una persona normale. Doveva vivere la sua vita e, invece, non può più farlo. Non deve capitare più a nessuno". 

Dopo due anni di battaglie, però, a Ponticelli, come nel resto della città, poco è cambiato. Ogni quartiere ha la sua vittima innocente di camorra: "Qui si spara ancora con frequenza disarmante. L'ultimo episodio pochi giorni fa, a due passi da casa mia. Ero da poco uscita di casa e mia madre mi ha chiamato in preda al panico". A Napoli Est la presenza dello Stato si avverte ancora troppo poco. Il campo dedicato a Ciro è un monumento all'abbandono, con il manto strappato via e zolle in tutto il rettangolo. "Siamo felici dell'iniziativa di oggi - dichiara Mary - e sono consapevole che in città ci sono tante emergenze, ma quanto può costare regalare ai ragazzi della zona un campo utilizzabile?". 

Il campetto è solo un piccolo segno. Per le strade della periferia orientale ce ne sono di più evidenti, come i fori di proiettile alle finestre: "A maggio abbiamo portato mille persone nelle strade di San Giovanni contro le stese - racconta Pasquale Leone, responsabile locale di Libera - ed è da allora che chiediamo al sindaco de Magistris di partecipare a un Comitato di ordine e sicurezza in Prefettura. Al momento, non ci hanno ancora chiamato. Abbiamo chiesto al prefetto un presidio dell'esercito e ci è stato risposto che non sarebbe la soluzione. Siamo d'accordo, ma sarebbe un piccolo deterrente, almeno un inizio". 

A scoprire il monumento per Ciro Colonna non è stato de Magistris, ma il vicesindaco Raffaele Del Giudice, che ha recuperato le risorse anche per la manutenzione delle aiuole: "Presto le associazioni del quartiere saranno convocate dal prefetto - ha promesso - E' nostro compito rendere questo un luogo di memoria, perché la famiglia Colonna è stata d'esempio per tutta Italia". 

A smorzare l'oscurità che avvolge Ponticelli è proprio Mary Colonna: "E' vero, ci sono ancora tante notizie negative. Però guardo i bambini che sono qui oggi e allora penso davvero che prima o poi tutto questo finirà e che vincerà la parte sana del quartiere". 

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