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Cronaca Chiaiano / Via Leonardo Bianchi

Imprenditore "ridotto ad una larva" dopo un'operazione: il Pm di Napoli apre un'inchiesta

La moglie del 50enne di Secondigliano: "Mio marito era un uomo sano. Ora non può muovere le gambe, non ci forniscono le cartelle cliniche e così abbiamo denunciato in Procura"

"Mio marito era un uomo sano, dopo l'operazione di by-pass coronarico lotta tra la vita e la morte, e non muove più le gambe". Sono le parole della moglie di un imprenditore 50enne di Secondigliano che dal 29 giugno, giorno dell'operazione eseguita al Monaldi di Napoli dopo un infarto, è "ridotto a una larva", racconta l'avvocato della famiglia, Carmine Ippolito. La notizia è riportata da Agi. Da inizio agosto la donna ha presentato denuncia in Procura, ora il Pm di Napoli Caroppoli ha aperto un'inchiesta contro ignoti, disponendo i primi interrogatori nei prossimi giorni. 
"Vogliamo conoscere la verità", spiega la moglie dell'imprenditore. "Mio marito mi ha chiamato dopo l'intervento e ha chiesto di presentare pratica per invalidità perché credeva di non poter garantire assistenza alla famiglia. Le cartelle cliniche non arrivavano quando le chiedevamo. Così abbiamo deciso di denunciare". In seguito la Procura ha disposto la visita di un medico legale, mentre la perizia di parte voluta dai familiari ha accertato la fascite necrotizzante, che - ipotizzano in famiglia - pare sia scaturita per un virus contratto in sala operatoria

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