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Il sequestro / Torre annunziata

La moglie di Gionta con il reddito di cittadinanza: la scoperta della finanza

Annunziata Chierchia è sposata a Valentino Gionta, nipote omonimo del fondatore della cosca e figlio di Aldo, il “poeta”

Questa mattina il gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente, per l'importo di € 9.742,91, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della procura, nei confronti di Annunziata Chierchia, moglie di Valentino Gionta, nipote dell'omonimo capo del clan e figlio di Aldo detto il "poeta". Chierchia è indagata per il reato di truffa aggravata per íl conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza dal novembre del 2020 al settembre del 2021, omettendo fraudolentemente di comunicare all'INPS sia lo stato detentivo sia la condanna definitiva del proprio coniuge.

Valentino Gionta, classe 1991, è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Napoli nel 2016 per il reato di associazione di tipo mafioso ed è tuttora detenuto nel carcere de L'Aquila, situazioni di cui la moglie ha omesso la comunicazione all'Inps. La normativa relativa al reddito di cittadinanza prevede che nel caso in cui nel nucleo familiare del beneficiario del reddito di cittadinanza vi siano soggetti detenuti ovvero condannati o sottoposti a misure cautelari per determinati gravi reati, tra cui l'associazione di tipo mafioso, il parametro della scala di equivalenza, che consente una maggiorazione del reddito di cittadinanza per ogni componente del nucleo familiare, non tiene conto di tali soggetti, ricadendo, in capo al richiedente il reddito di cittadinanza, l'obbligo di comunicare all'Inps la reale situazione soggettiva del proprio nucleo familiare e le eventuali variazioni della stessa.

Gli accertamenti espletati dalla Guardia di Finanza hanno consentito di accertare che Chierchia ha percepito indebitamente la somma complessiva di € 9.742,91. All'esito della perquisizione effettuata presso l'abitazione dell'indagata, al fine di dare esecuzione al suddetto provvedimento cautelare reale, è stata sottoposta a sequestro la carta del Reddito di cittadinanza, non essendo stati rinvenuti denaro in contanti od oggetti di valore nella disponibilità della Chierchia. 

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