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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

'Il mio viaggio a Napoli', Russo: "Bloccato a Dubai per il Covid. Sono positivo ma libero di circolare dopo la quarantena"

L'influencer napoletano non può rientrare a Napoli finchè non si negativizza, ma per le leggi vigenti a Dubai, dopo 10 giorni di quarantena, può liberamente andare in discoteca, nei ristoranti, prendere i pullman. L'intervista di NapoliToday

Giuseppe Russo, influencer napoletano, seguito su Facebook da oltre 925mila follower sulla sua pagina "Il mio viaggio a Napoli", in cui racconta le bellezze culinarie e culturali partenopee e non solo, è rimasto bloccato con la sua compagna a Dubai dopo aver contratto il Covid-19.

-Dopo 10 giorni di quarantena sei libero di circolare a Dubai nonostante risulti ancora positivo, ma non puoi prendere un aereo e tornare a Napoli...

"Ho scoperto di essere positivo perché la compagnia aerea (Emirates) obbliga i passeggeri prima dell’imbarco a mostrare un tampone molecolare negativo effettuato almeno 72 ore prima la partenza. Ho effettuato il tampone e ho scoperto di essere positivo. Il primo giorno ho avvertito solo un po’ di febbre, poi più nessun sintomo. Sto benissimo. Ho effettuato 10 giorni di quarantena e secondo le leggi dello stato degli Emirati Arabi Uniti, chi resta in quarantena per 10 giorni e non avverte sintomi e sta bene (come me) dopo il decimo giorno può tornare alla normalità. Per accertarmi che questa fosse una legge regolarmente in vigore ho chiamato gli uffici governativi per chiedere conferma. E mi hanno confermato tutto. D’altronde per poter prendere un aereo è necessario un PCR negativo, quindi io essendo ancora positivo asintomatico dopo 10 giorni, posso uscire, posso andare a ballare, posso andare a ristorante, posso prendere aerei, bus, pullman, ma non posso prendere un aereo che in questo caso mi riporterebbe a casa".

-Sei preoccupato? E immagino che questo imprevisto comunque comporti un aggravio pesante delle spese preventivate per il viaggio

"Di certo non è una situazione piacevole restare bloccato in un Paese che non sia il tuo, le leggi sono queste e bisogna rispettarle. Per adesso la mia permanenza in hotel la sto pagando di tasca mia, ma fortunatamente ho stipulato un’assicurazione pre-partenza che dovrebbe rimborsarmi tutte le spese, o in parte".

-Con "Il mio viaggio a Napoli" hai quasi raggiunto il milione di follower. Com'è nata l'idea, da quanto ci lavori ed è diventato un lavoro vero e proprio o rimane un hobby? 

"L’idea è nata nel primo lockdown circa 1 anno e mezzo fa. Vedevo tanti blogger che raccontavano attraverso i social tante città come Los Angeles, Milano, Palermo. E allora ho deciso anche io di raccontare la città più bella del mondo. Da qui ho creato un sito internet che offre tour ed escursioni a Napoli ed è diventato il mio lavoro. Diciamo che il lavoro me lo sono creato. Dopo il successo del mio viaggio a Napoli ho creato altre due belle realtà (il mio viaggio in Sicilia e il mio viaggio in Brasile) con dei collaboratori sul posto che fanno le stesse cose che faccio il a Napoli. Inoltre curo un po’ di pagine Facebook e Instagram di imprenditori campani nel settore della ristorazione che vogliono svoltare sui social e qualcuno ci è riuscito".

-Di cosa ti occupavi prima di investire nei social?

"Da quando avevo 18 anni ho sempre lavorato, sono partito facendo il porta a porta, fino a fare il rappresentante di prodotti alimentari. Sono stati 3 anni nell’esercito italiano".

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