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Cronaca San giorgio a cremano

Minacce a un pregiudicato di Molfetta: arrestati due pregiudicati di San Giorgio

Due raid con 12 colpi di pistola. Uno di loro era stato in carcere con l'obiettivo. Si indaga per capire il movente

I Carabinieri della Compagnia di Molfetta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani hanno eseguito due misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, su richiesta del sostituto procuratore Marcello Catalano che hanno portato all’arresto di due pericolosi pregiudicati campani, autori di reiterate minacce aggravate dall’uso delle armi, in danno di un pregiudicato della zona. L’indagine, condotta dalla Sezione del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Molfetta, parte dal danneggiamento del portone d’ingresso di una palazzina di via Madre Teresa di Calcutta, avvenuta il 19 febbraio scorso quando una scarica di almeno tre proiettili provocò dei fori sulla vetrata della porta d’accesso. Pochi giorni dopo una scena analoga: nove colpi di pistola sparati da breve distanza, sempre sulla stessa vetrata.

I raid 

Le immagini dei sistemi di video sorveglianza nel primo episodio, avvenuto alle ore 14 circa,  ripresero due individui, travisati, che giunti a bordo di un motociclo, raggiunsero il civico 9 di via madre Teresa di Calcutta, zona semiperiferica di Molfetta, e esplosero tre colpi di pistola. Nel secondo episodio, avvenuto il 28 febbraio successivo alle ore 03.30, gli autori del reato, stavolta, giunsero sul posto dell’agguato con un’utilitaria, il cui passeggero scese dall’auto ed esplose almeno nove colpi verso la vetrata, danneggiandola. I carabinieri scoprirono subito l'obiettivo dei raid, ovvero un pregiudicato del luogo, già condannato per gravi reati, che risiede nella palazzina.

Le indagini 

Uno studio accurato delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza  dell’intera città consentiva di individuare l’utilitaria utilizzata dai malfattori mentre entrava a Molfetta seguita, da un’altra vettura di piccola cilindrata. Le targhe erano quelle originarie, non oggetto di furto e risultavano intestate a due società di noleggio di San Giorgio a Cremano. Le immagini riprese nelle immediate vicinanze del portone danneggiato dai colpi di arma da fuoco fornivano, inoltre, un particolare importante: l’utilitaria al momento dell’attentato aveva le  targhe differenti da quelle captate dalle telecamere cittadine al suo ingresso in città. Targhe che risultavano  rubate qualche giorno prima a Cercola.

Vennero acquisite anche le immagini del luogo dove era stato effettuato il furto delle targhe, mentre a Molfetta dalle immagini di videosorveglianza di un parcheggio di un condominio, venivano riprese le fasi mentre i malviventi avevano effettuato lo scambio delle targhe. L'indagine ha accertato che uno degli arrestati, un 48enne pregiudicato di San Giorgio a Cremano aveva preso a noleggio l’utilitaria utilizzata per l’agguato. Dall’attività investigativa compiuta con perquisizioni ed analisi dei tabulati di diverse utenze telefoniche, venne riscontrata la presenza sul luogo del reato anche del complice un 49enne di San Giorgio, pregiudicato e legato al medesimo gruppo criminale.

Il movente 

Il movente del gesto non è ancora emerso, tuttavia si ritiene verosimilmente legato alla gestione di qualche attività illecita. Uno degli arrestati ha, infatti, avuto un periodo di codentenzione con il pregiudicato molfettese, occasione in cui potrebbero essersi conosciuti. I due arrestati, catturati con l’ausilio dei militari della Compagnia Carabinieri di Torre del Greco, sono stati portati nel carcere di Poggioreale,  con l’accusa di minaccia aggravata dall’uso delle armi e ricettazione aggravata. Sono ancora in corso le indagini per identificare un terzo uomo che era alla guida di una delle due auto.

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