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Cronaca

Mille commercianti anti-pizzo: ecco la guida al consumo critico

Il volume è stato presentato oggi nella Prefettura di Napoli: è un elenco degli operatori economici che in Calabria, Campania, Puglia, e Sicilia hanno detto no al racket. Il commissario Belgiorno: "Serve fare rete"

Mille esercizi commerciali, mille come le camicie rosse di Garibaldi, che hanno deciso di non pagare, di ribellarsi, di esporsi in prima persona contro la criminalità organizzata. Attraverso un libro. Il volume, presentato oggi nella Prefettura di Napoli, è l'elenco degli operatori economici e commerciali che lavorano nelle quattro regioni dell'Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e che si sono opposti al pizzo: 472 esercizi in Sicilia, 429 in Campania, 155 in Calabria, 85 in Puglia.

Il libro è una guida per i consumatori perché, come ha spiegato il commissario nazionale di Governo per le Iniziative antiracket e antiusura Elisabetta Belgiorno, per la lotta al racket "serve fare rete". "Questo non è un tentativo velleitario di individuare solo persone - ha spiegato - ma un sistema, quello vero e non 'O sistema', e che intende coinvolgere dal basso la coscienza di tutti". Da sola, ha sottolineato, "la repressione non serve: la rete è indispensabile". L'iniziativa rientra nel progetto Rete di consumo critico "Pago chi non paga", finanziato dal Pon Sicurezza con un impegno di 2,7 milioni di euro, che si propone di sostenere azioni di comunicazione e sensibilizzazione sul tema rivolte sia ai consumatori che ai commercianti.

Belgiorno ha lanciato poi un appello affinché "venga seguito l'esempio di chi ha mostrato la coscienza e la dignità di non abbassare la testa". E ha raccontato che "all'università di Palermo, il rettore ha inviato una lettera di sensibilizzazione a studenti e professori affinché spendano nei negozi che si sono opposti al pizzo". "Mi piacerebbe - ha affermato - che accadesse la stesa cosa nelle università di Napoli". Della necessità di fare rete ha parlato anche Tano Grasso, il presidente onorario della Fai, Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane. Per Grasso l'iniziativa del "sposta il problema racket da imprenditore a consumatore". "Non è più solo un fatto individuale - ha sottolineato - ma riguarda direttamente anche il consumatore in quanto cittadino".

Silvana Fucito, coordinatrice del Coordinamento campano delle associazioni antiracket ed antiusura, ha fatto sapere che "sono già 5mila i consumatori che hanno aderito all'iniziativa”. Il prefetto di Napoli, Francesco Musolino, ha evidenziato che "la realtà dell'associazionismo civile insieme con le istituzioni sono una rete che riesce ad ascoltare le necessità del territorio e a non far sentire soli i commercianti".

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