Una lunga attività investigativa della Squadra mobile di Vicenza, con l'ausilio della polizia penitenziaria e sotto il coordinamento dalla Procura, ha portato alla luce all'interno della casa circondariale San Pio X di Vicenza un mercato nero di sostanze stupefacenti e un passamano di cellulari e schede sim con intestatari fittizi.
Come riportato da VicenzaToday, l’indagine, durata circa un anno, ha comprovato che un detenuto di origini napoletane, grazie alla compiacenza della compagna e all'aiuto di un volontario della struttura restrittiva e, soprattutto, la corruzione di almeno due operatori della Polizia Penitenziaria, aveva creato un canale per fare entrare in cella droga, telefoni cellulari, schede sim con intestatari fittizi e diversi articoli elettronici vietati. Il detenuto in questione è un 32enne di Pompei, la compagna una 45enne di Rovigo. Indagato anche un cittadino cinese titolare di un negozio di telefonia, che forniva schede sim con intestatari fittizi poi utilizzate dai detenuti nel carcere San Pio X. Per il 32enne di Pompei è stata disposta la custodia cautalere in carcere, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la compagna e arresti domiciliari per l'agente della polizia penitenziaria.