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Cronaca

Frodi per mense scolastiche: ai bimbi pomodori cinesi e cibo scadente

Servito cibo di scarsa qualità, anche scongelato e ricongelato. C'era, inoltre, l'intenzione di etichettare confezioni di pomodori provenienti dalla Cina per farle risultare come prodotte in Italia

Tangenti e frodi per la refezione scolastica. Undici ordinanze di custodia cautelare notificate all'alba dai Carabinieri durante un'operazione nel napoletano. Tra i destinatari delle misure cautelari vi sono un ex vicesindaco, imprenditori, funzionari e dipendenti di alcuni comuni della Campania e di una Asl.

I fatti contestati si riferiscono a un periodo che arriva fino al 2012. Le persone coinvolte sono accusate di aver fatto parte, a vario titolo, di una presunta associazione per delinquere che, in maniera irregolare, ha ottenuto appalti per la fornitura di pasti in scuole delle province di Napoli, Avellino e Salerno. 

Dall'inchiesta sulle mense scolastiche in Campania che ha portato agli 11 arresti (sei in carcere e 5 ai domiciliari), oltre a tre divieti di dimora e tre obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria, emerge anche che c'era l'intenzione di etichettare confezioni di pomodori provenienti dalla Cina per farle falsamente risultare come prodotte in Italia.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dal Procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, e dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto, il cibo servito nelle mense scolastiche al centro dell'inchiesta sarebbe stato di scadente qualità, in alcuni casi persino scongelato e ricongelato, e sarebbe persino capitato, in alcune occasioni, che i bambini si siano sentiti male dopo aver pranzato in mensa a scuola. 

Gli inquirenti hanno anche scoperto episodi di dossieraggio al fine di determinare l'esclusione dei concorrenti dalle gare di appalto per il conferimento del servizio di refezione.

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