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Cronaca

Maxi-risarcimento a 390 medici: 10 milioni di euro

La sentenza della Corte d'Appello di Roma dopo quella dei giudici napoletani

Altri dieci milioni di euro a 390 medici in tutta Italia "non adeguatamente retribuiti durante gli anni di specializzazione". L'ennesima e più recente sentenza della Corte d'Appello di Roma ( sez. I) aggrava l'esborso di denaro pubblico per sanare la violazione di direttive europee. Con questa ultima sentenza (n. 4261), ammontano a 28 milioni di euro i risarcimenti a favore dei medici solo quest'anno. "Una situazione 'dimenticata' dal Parlamento, che Consulcesi sta cercando di portare a conclusione, anche attraverso una petizione online, che ha raccolto in poche settimane oltre 11 mila firme, molte delle quali di medici e professionisti sanitari", si legge in una nota Consulcesi.

"Tribunali e Corti continuano a riconoscere il diritto dei medici con una raffica di sentenze che danno forza e fiducia ai ricorrenti, ma ora è il momento che il Parlamento si riappropri del suo ruolo", commenta il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella. La soluzione auspicata è "trovare un accordo tra le parti attraverso una transazione che consenta di chiudere in via definitiva la questione. Consulcesi è al lavoro per far migliorare il provvedimento in Commissione con un accordo forfettario più equo e adeguato che preveda somme più alte e denaro e non contributi figurativi. Chiediamo l'immediata risoluzione per gli altri 150 medici in attesa che la loro situazione venga sanata. Confidiamo nell'intervento del Parlamento e auspichiamo nell'intervento nella prossima manovra finanziaria per trovare le risorse altrimenti siamo pronti a fare guerra nei tribunali".

Quest'ultima sentenza va ad aggiungersi ad altre 8 ottenute nei mesi scorsi a favore di 416 ricorrenti attraverso le azioni collettive promosse da Consulcesi. Da gennaio ad oggi il diritto dei medici ex specializzandi è stato riconosciuto dal Tribunale di Roma anche con altre quattro sentenze (n.3391/20, n.4082/20, n.4084/20, n.6269; n. 8692/20 e n. 8259/20), dalla Corte di Appello di Napoli (n.354/20) e dal Tribunale di Genova con una sentenza (n.353/20) di particolare rilevanza giuridica. Una rilevanza dovuta a diversi motivi: "è stato, infatti, confermato che la prescrizione non è mai iniziata a decorrere per la mancanza di una norma attuativa per i medici iscritti alla scuola di specializzazione prima del 1991; è stato riconosciuto il diritto al rimborso anche a chi si è immatricolato a Medicina prima del 1983 e, prendendo come parametro la legge 370 del 1999, è stata riconosciuta anche la rivalutazione monetaria e gli interessi compensativi con le somme degli indennizzi triplicati fino ad un valore di 100mila euro per ogni medico. Attraverso le sue azioni collettive, Consulcesi ha già consentito a migliaia di camici bianchi di vedersi riconoscere oltre 500 milioni di euro attraverso una seria di sentenze positive", conclude la nota.

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