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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Napoli e gli antichi mestieri: ecco chi era 'o Masterascio

Il "mastro d'ascia" era colui che utilizzava un'ascia per lavorare tronchi in legno al fine di costruire barche o realizzare il loro rivestimento esterno. Col tempo, il termine è diventato vero e proprio sinonimo di falegname

Tanti sono gli antichi mestieri dimenticati o che, con il tempo, si sono trasformati. Napoli non fa eccezione, anche se qui non sempre la tradizione è andata completamente persa.

Tra le tante figure professionali che col passare dei decenni hanno subito cambiamenti c'è quella del "Masterascio" (o mastedascio), ossia il "mastro d'ascia".

Con questo termine, in origine, si indacava la persona che utilizzava un'ascia per lavorare tronchi in legno al fine di costruire barche o realizzare il loro rivestimento esterno. Col tempo, 'o Masterascio ha preso una maggiore estensione di significato, fino a divenire vero e proprio sinonimo di falegname, indicando quindi chiunque lavorasse il legno.

Non sono, però, mancate le indicazioni per le varie "specializzazioni" del mestiere, come spiega "Sasà 'o professore", appassionato di curiosità  partenopee, sul suo blog:

'O Materasce d’ ‘u gruosse,che lavora il legno di grossi tronchi per fare infissi, tramezzi, porte, balconi, finestre, persiane, pedane;
'O Materasce d’ ‘u suttile (il classico falegname) che lavora il legno già spaccato o segato in tavole, travi, assi, aste, producendo sedie, stipi, tavole, panche, mensole, armadi, scrivanie, librerie, cristalliere etc

Tra 'e masterasci, poi, rientrano anche altre catogorie di professionisti del legno come gli ebanisti, i liutai, i bottai (coloro che costruiscono botti), i carradori (coloro che costruivano carri e carrozze) e i casciamurtari (lavoratori del legno per fabbricare bare).
 

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