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"Mio marito ha l'Alzheimer, ma lo Stato mi nega il trasferimento per assisterlo" |VIDEO

Si trova di fronte ad una scelta Rosetta Pennacchio: la sussistenza della sua famiglia o assistere il marito malato terminale di Alzheimer. Insegnante di ruolo a Firenze dal 2015, Rosetta ha chiesto il trasferimento per stare vicina al suo compagno, come all'epoca previsto dalla legge. Ma la Buona Scuola introdotta dal Governo Renzi ha cambiato le carte in tavola e la donna, residente con la famiglia a Giugliano, si è vista scavalcare in graduatoria e negare l'avvicinamento. 

"Abbiamo scoperto la malattia di mio marito nel 2008 - racconta Rosetta - E' stato dichiarato incapace di intendere e di volere e da tempo non è più autonomo. Dipende interamente dalle cure mie e dei nostri figli: nutrimento, pulizia, tutto, adempimenti burocratici, tutto. Ho quasi esaurito i giorni di congedo. Quando non ne avrò più come potremo andare avanti? Dovrò scegliere tra il lavoro che assicura la sopravvivenza alla mia famiglia e stare accanto a mio marito?"

Eppure, il Tribunale ha riconosciuto in Rosetta Pennacchio la tutrice legale del marito. "Da un lato - prosegue - un pezzo di Stato mi dice che è sotto la mia responsabilità. Un'altra parte, invece, mi nega il trasferimento per avvicinarmi a lui. E' una cosa che non riesco a capire". 

Rosetta si appella al ministro dell'Istruzione Fedeli: "Deve capire che ci sono situazioni eccezionali e chi vive una condizione come la mia, deve avere la possibilità di assistere un proprio caro senza abbandonare il lavoro che con tanto sudore si è guadagnato". 

Se la situazione non dovesse cambiare, i problemi della famiglia di Rosetta peggioreranno, ma su una cosa la donna non ha aclun dubbio: "Io resterò vicino a mio marito fino alla fine".  

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