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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Mare non balneabile": ma i napoletani sono immuni dalle malattie

Bocciate le acque cittadine insieme alle cozze del Golfo che finiscono sulle tavole dei partenopei e non. Intanto scatta la superperizia della Procura: è affidata a un consulente esterno

La prima doccia fredda alla vigilia di Ferragosto: sconfortanti i rapporti della Goletta Verde sulla situazione del mare a Napoli. I campioni di acque prelevati lungo le coste e fatti analizzare da Legambiente indicavano che un punto, ogni 34 chilometri, era inquinato. Adesso la Procura vuole vederci chiaro.

L'inchiesta aperta a metà luglio all'indomani della scoperta a due passi dal mare di via Caracciolo di una vasca sotterranea contenente centoventimila litri di liquami corrosivi e inquinanti ha indotto gli inquirenti ad estendere il campo d'azione. E dunque ora l'indagine si sdoppia: da un lato c'è quella che si occupa della «vasca dei veleni»; dall'altro quella sulla qualità dello stato delle acque marine napoletane.

A estate quasi finita, spiega Giuseppe Crimaldi del Mattino, scoppia dunque l'allarme. Per questo la Procura guidata da Giovanni Colangelo ha deciso di voler approfondire, di vederci chiaro, di capire se - nella trafila delle analisi e delle certificazioni che poi hanno un peso determinante sulle decisioni di concedere il permesso di balneabilità di uno spazio di mare - qualcosa si sia inceppato. La superperizia è stata affidata a un docente universitario che non vive in Campania e che dirà l'ultima parola sulla qualità delle acque e sulla balneabilità del mare.

Curioso, infine, il dato secondo cui i napoletani sarebbero ormai autoimmuni da alcune malattie infettive. Per gli stranieri e i turisti, dunque, molti più rischi.

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