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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Arresto super latitante Marco Di Lauro: "Ennesimo successo dello Stato"

Il boss era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi, al secondo posto dopo Matteo Messina Denaro. La nota del Siulp

Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire tutti gli spostamenti del boss, latitante da più di 14 anni, Marco Di Lauro, prima dell'arresto avvenuto ieri in un modesto appartamento di via Emilio Scaglione ed eventuali fiancheggiatori, che l'hanno aiutato in questi anni. 

Intanto anche il Siulp esprime un grande plauso alla Squadra Mobile di Napoli, agli altri Uffici di polizia nonché a tutte le altre Forze dell’Ordine che, collaborando sinergicamente, hanno posto fine alla latitanza di Marco Di Lauro, inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi, al secondo posto dopo Matteo Messina Denaro. "L’arresto del Di Lauro, rappresenta l’essenza della collaborazione delle Forze dell’Ordine sotto l’egida dell’Autorità Provinciale della Pubblica Sicurezza, con il prezioso coordinamento dell’Autorità Giudiziaria. E' una riconferma della straordinaria capacità e professionalità delle donne ed uomini della polizia di Stato, dei Carabinieri e di quanti hanno contribuito nell’operazione, è anche la conferma che la criminalità, in uno stato di diritto qual è il nostro, non ha scampo", è la nota del sindacato unitario lavoratori polizia.

Il video dell'arresto 

La latitanza

Di Lauro, 38 anni, figlio del fondatore della cosca Paolo alias “Ciruzzo o' milionario”, era considerato il reggente del clan ed era latitante dal 7 dicembre 2004. In quell'occasione riuscì a sfuggire alle manette nel corso di un blitz che decapitò il clan all'indomani della cosiddetta faida di Scampia. Faceva parte dell'elenco dei trenta ricercati più pericolosi d'Italia, la stessa lista in cui è presente il boss della mafia, Matteo Messina Denaro. Veniva definito dagli investigatori “F4”, il quarto figlio del fondatore della cosca.

Conferenza stampa arresto Marco Di Lauro (Foto di Alessandra De Cristofaro)

La accuse

Dal 17 novembre 2006 era ricercato anche a livello internazionale per associazione mafiosa. Con questa accusa è stato arrestato e dovrà scontare una condanna definitiva a dieci anni di carcere. Di Lauro è stato anche coinvolto nell'omicidio di Attilio Romanò, vittima innocente della camorra, e ritenuto il mandante del delitto avvenuto nel corso della faida per la scissione degli Amato-Pagano dal clan. Per questa accusa è stato condannato in primo e in secondo grado ma la sentenza è stata annullata con rinvio in Cassazione e il processo verrà rifatto dinanzi a un'altra sezione della Corte d'Assise d'Appello di Napoli. Un'altra ordinanza di custodia cautelare l'ha ricevuta per traffico internazionale di stupefacenti tra Napoli e la Spagna.

Arresto del boss Di Lauro (Foto Ansa)

I dettagli dell'arresto 

Non aveva armi né vedette a proteggerlo. In casa aveva pochi soldi e ormai era ad un passo dalla cattura. Quando sono arrivati gli uomini in divisa lui era in pigiama, la moglie in vestaglia, e stava mangiando pasta e pistacchi. Non ha opposto alcuna resistenza e la sua unica preoccupazione quando gli sono state strette le manette ai polsi sono stati i gatti. 

Il tweet del ministro Salvini 

"Catturato il superlatitante di camorra Marco Di Lauro, grazie a un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri. 
Complimenti alle Forze dell’Ordine, che dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis mettono a segno altra operazione importantissima". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini lo ha annunciato soddisfatto su Twitter.

Tradito da una telefonata aveva ancora un ruolo attivo nel clan

Una serie di telefonate si sono susseguite nel pomeriggio tra alcuni membri del clan convincendo gli investigatori che era il momento di intervenire. La fibrillazione era dovuta all'arresto di un affiliato per l'omicidio della moglie a Melito. Questo il collegamento, non smentito dal questore, tra i due fatti di cronaca della giornata.

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