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Cronaca

Niente Usa per Maradona: "Troppo amico di Chavez e Fidel"

El Pibe de Oro non potrà andare in vacanza a Disneyland in Florida come programmato: gli è stato negato il visto. Intanto prosegue il suo contenzioso con il Napoli, a cui chiede 2 milioni di risarcimento

Niente vacanze negli Usa per Diego Armando Maradona. L'ex pibe de oro non potrà andare a Disneyworld in Florida come aveva programmato: gli Stati Uniti gli avrebbero negato il visto in nome dei suoi stretti rapporti con Fidel Castro e Chavez. È “The Sun” a dare la notizia, spiegando che Maradona aveva programmato il viaggio - con la nuova fidanzata, la 22enne Rocio Oliva e la figlia Dalma - per il nipote Benjamin, quattro anni, nato dal matrimonio oramai finito tra Gianina e l'attaccante del Manchester City Sergio “El Kun” Aguero.

“Ho supplicato il caso di persona presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Dubai - avrebbe detto Maradona - ma il visto mi è stato rifiutato”. “È una decisione politica - assicura una fonte vicina all'artefice dei due scudetti del Napoli - I suoi rapporti con gli Usa non sono mai stati buoni: la sua amicizia con Fidel Castro, Hugo Chavez e altri nemici degli Stati Uniti non gli hanno permesso di avere il visto. Per Diego è stato come prendere un calcio nei denti, la famiglia teneva molto a questa vacanza”.

Nel frattempo, prosegue il contenzioso tra il campione e la Società Sportiva Calcio Napoli. Maradona ha chiesto a De Laurentiis un risarcimento di 2 milioni ed il ritiro del dvd sui 100 gol di Edinson Cavani con la maglia del Napoli. Il documentario fa un parallelo tra le reti azzurre dell'attuale centravanti del Paris Saint-Germain a quelle segnate dal pibe de oro, tuttora migliore marcatore della storia dei partenopei con 114 gol.

L’ex calciatore del Napoli, ritenendo che la sua immagine sia stata utilizzata senza autorizzazione, ha chiesto attraverso il suo legale Angelo Pisani un risarcimento importante, che Maradona ha comunque dichiarato di voler eventualmente utilizzare per fondare scuole calcio che aiutino i ragazzi napoletani “a rischio”. La società di Aurelio De Laurentiis per ora non ha commentato la richiesta di risarcimento.

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