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Manifestazione studenti: "Basta a come è applicata la legge regionale per il diritto allo studio"

Anche a Napoli i ragazzi dell'Unione degli studenti danno vita al corteo pacifista per epromere il dissenso al caro alloggi e dei trasporti

“Siamo studenti liceali e universitari di tutta la Campania, siamo in piazza con una voce per rivendicare il diritto allo studio” ci dice concitata una delle manifestanti del corteo fermo davanti la sede centrale dell’Università Federico II di Napoli.  Un appello accorato che rende coesi gli studenti di tutta Italia per la manifestazione nazionale degli studenti. Da Torino a Milano, da Roma a Napoli oggi i ragazzi vogliono far sentire la loro voce per i loro diritti.

Sono oltre un migliaio i ragazzi che a Napoli hanno deciso di partecipare alla manifestazione che è partita da Piazza Garibaldi facendo meta a Piazza del Plebiscito. Il corteo pacifico quando si ferma alla sede di Corso Umberto della Federico II, luogo topico della protesta napoletana per ricordare l'episodio di cronaca diffuso oggi, di un dipendente dell'Ateneo arrestato con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di sei studentesse assume un valore simbolico carico di significato: in quel momento all’aula Pessina si svolge un convegno per celebrare i 100 anni del regista napoletano Francesco Rosi, lui che con i suoi film ha rappresentato e diffuso il cinema di impegno civile in Italia denunciando soprusi e abusi di potere, un autore che ha sempre teso una mano proprio ai giovani. Proprio come una scena che sarebbe stata aderente alle sue pellicole gridano basta!

La protesta studentesca

I giovani sono tra le vittime della crisi economica, e davanti all'Università denunciano il caro alloggi e quello di trasporti fatiscenti e che creano ulteriori disagi agli studenti: richiedono trasporti gratuiti e di qualità per loro senza che i pendolari e i fuori sede corrano il rischio di trovarsi su treni che deragliano.

Si oppongono all'alternanza scuola lavoro acuendo la dispersione scolastica, anche per questo, alcune ragazze hanno dipinto di rosso le mani per ricordare le giovani vittime degli ultimi mesi.

A Napoli, così come a Bologna, Cagliari, Bari, Milano e Roma l’Unione degli studenti richiedono una didattica: innovativa, partecipata, antifascista, antirazzista, transfemminista ed ecologista, mostrando il loro malcontento per anche il piano per la scuola annunciato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Inoltre, chiedono sostegno psicologico agli studenti, cosa ancora poco presente.

In Campania non è solo un grande ‘NO’ al governo Meloni ma anche a come è applicata la legge regionale sul diritto allo studio, una legge che non è finanziata senza tener conto dell’articolo n.10 dove è prevista una conferenza regionale che dovrebbe svolgersi due volte l’anno alla quale dovrebbero prendere parte gli studenti per verificare, infatti una delegazione del gruppo di giovani incontrerà l’Assessore regionale all'Istruzione, Politiche Giovanili e Politiche Sociali Lucia Fortini, aprendo così un tavolo di contrattazione.

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