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Venerdì, 19 Aprile 2024

Flop No green pass: solo un centinaio alla manifestazione

Alla vigilia dell'introduzione del documento sono in pochi quelli che si sono riuniti in piazza Dante per protestare: "Torneremo tutti i sabati"

Un centinaio, forse poco più, le persone che hanno preso parte all'ennesima manifestazione contro il green pass obbligatorio. Piazza Dante, che solo sabato scorso aveva accolto una folla che in alcuni frangenti aveva sfiorato anche le mille unità, oggi è apparsa vuota. 

In mancanza del corteo, i manifestanti hanno preso a martellate un televisore, distruggendolo, in segno di protesta contro la stampa tutta, secondo loro asservita ai poteri forti. "Lo Stato ha stanziato milioni di euro per far diffondere notizie false alle testate" è l'accusa rivolta da uno degli organizzatori della protesta. Peccato che in Italia il giornalismo non versi in grande salute. I giornali continuano a chiudere e molti di quelli che restano ricorrono sempre più spesso ai contratti di solidarietà o alla cassa integrazione. 

Al netto di ciò, i temi portati in piazza sono gli stessi degli appuntamenti precedenti: rifiuto assoluto del green pass, ma anche dei vaccini, a maggior ragione se somministrati agli under 18. "Io ho tre figli e non li ho mai vaccinati" urla orgogliosa una donna. Tra i presenti c'è chi ipotizza una strage di Stato: "Ci iniettano sostanze per sterminarci". Ma c'è anche chi la prende con maggiore moderazione: "Solo nel 2023 sapremo se i vaccini sono efficaci, quando termineranno la sperimentazione su di noi". 

L'indicazione, comunque, è chiara: "Non dovete vaccinarvi, non dovete avere paura" ripetono dal 'palco' improvvisato di piazza Dante. Tra la folla emerge l'icona di Giuseppe De Donno, medico morto suicida pochi giorni fa e portabandiera delle cure al plasma, con una scritta di accompagnamento: "Giusto tra le nazioni avendo cercato di fermare lo sterminio voluto dallo Stato nazista". Eppure, De Donno non ha mai pronunciato frasi no-vax, anzi, colleghi e amici ne parlano come un grande sostenitore dei vaccini. 

I riferimenti al nazi-fascismo sono frequenti e c'è chi paragona i 'no green pass' agli ebrei perseguitati. C'è anche chi mette a paragone italiani e immigrati: "A noi chiedono il green pass per entrare al ristorante e ai clandestini no. Loro sbarcano in Italia e possono andare al ristorante". Difficile, però, immaginare che i migranti sbarcati sulle nostre coste possano permettersi un ristorante, sia per questioni economiche, ma anche perché rientrano poi nei vari percorsi controllati di assistenza. E anche se si potesse, il decreto che istituisce il green pass varrebbe anche per loro. 

I manifestanti sono i primi a dirsi delusi della partecipazione: "Se siamo così pochi non andiamo da nessuna parte" dicono gli organizzatori, tutti con una maglia granata con la scritta 'O cor e' Napule', che rilanciano l'appuntamento per sabato 7 agosto. "Dobbiamo essere qui tutti i sabati alle 17.30, altrimenti questa battaglia non la vinceremo".  

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