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Giornalisti in piazza contro il Governo: "Non siamo infami né put..."

Decine di giornalisti davanti alla Prefettura di Napoli per protestare contro le parole del Governo. Dopo la sentenza che ha assolto Virginia Raggi, diversi membri del Movimento 5 Stelle, tra cui il vicepremier Luigi Di Maio, hanno usato appellativi offensivi nei confronti degli operatori dell'informazione: pennivendoli, infami, donne di facili di costumi. 

Parole che seguono le intenzioni dell'Esecutivo di azzerare i fondi all'Editoria, già tagliati negli anni precedenti. Motivo, per cui, in tutt'Italia, i giornalisti si sono radunati in piazza. Non fa eccezione Napoli che ha esposto cartelli con le parole usate dai grillini. "E' un attacco inaccettabile alla libertà d'informazione - afferma il presidente dell'Ordine campano Ottavio Lucarelli - c'è una doppia forma di violenza: quella verbale e quella di minaccia del taglio dei fondi. Tagli che, lo ricordo, colpirebbero soprattutto l'editoria locale". 

Dal sindacato arriva la richiesta di arginare il precariato: "Abbiamo chiesto provvedimenti che eliminassero i cococo - spiega il presidente Claudio Silvestri - ma il Governo ha fatto orecchie da mercante, concentrandosi sull'abolizione dei fondi". 

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