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Cronaca

Acqua pubblica, corteo contro la legge regionale. Padre Zanotelli: "Privatizzazione pura"

La manifestazione è partita alle 10.30 da piazza Matteotti. Hanno partecipato comitati civici e ambientalisti, i sindaci dei Comuni riuniti nella “Rete per l’acqua pubblica”, semplici cittadini

Stamane a partire dalle 10.30 si è tenuta una manifestazione per l'Acqua Pubblica e contro la legge sul riordino del servizio idrico, approvata la scorsa settimana dal Consiglio regionale della Campania.

Il corteo ha sfilato da piazza Matteotti. C'erano comitati civici e ambientalisti, i sindaci dei Comuni riuniti nella “Rete per l’acqua pubblica”, semplici cittadini. L’appuntamento, molto partecipato, cadeva a undici mesi dal “No Gory day” che vide la partecipazione di circa 5mila persone.
Per il coordinamento delle associazioni la “legge approvata limita fortemente il potere decisionale dei sindaci e delle comunità locali”, e rinnega “il referendum votato da 2 milioni e 400 mila cittadini campani” volto alla “gestione interamente pubblica e partecipata in tutti i Comuni”.

Presenti tra gli altri il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il capogruppo in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, e padre Alex Zanotelli.
De Magistris ha annunciato che potrebbe esserci un ricorso sulla legge da parte del Comune, al quale spera se ne associno anche altri. “Napoli è l'unica città d'Italia ad avere attuato il referendum del 2011, che coinvolse milioni di cittadini – ha spiegato – messo in atto tra tanti ostacoli e difficoltà”.

Corteo per l'Acqua Pubblica

Valeria Ciarambino ha invece sottolineato che “la presenza del M5S ha lo scopo di fare sentire la voce dei cittadini, inascoltata, a voce alta”. “De Luca non ha rispettato l'esito referendario – ha proseguito il consigliere pentastellato – mentre in campagna elettorale diceva di essere per l'acqua pubblica, la maggioranza Pd, con l'opposizione del solo M5S, ha approvato una legge fotocopia di quella di Caldoro”.

“La legge regionale è profondamente sbagliata, è privatizzazione pura – ha dichiarato il padre comboniano Alex Zanotelli, da sempre in prima linea sulla questione dell'acqua pubblica – L'acqua verrà data in mano a una agenzia, l'Eic, retta da 20 uomini scelti dalla Regione che potranno affidare governance e fonti dell'acqua a multinazionali. È assurdo". “Abbiamo già occupato il Consiglio regionale – ha aggiunto – e siamo in piazza per dire che non possiamo accettare questa legge. Oggi chiedo a tutti atti di disobbedienza civile. Ieri il papa da Nairobi ha parlato dell'acqua come diritto alla vita stessa”.

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